Due film-documentari verranno trasmessi questo mese negli Stati Uniti. L’intento degli autori è, senza falsa modestia, di “voler salvare il mondo”. Per farlo danno delle soluzioni, radicalmente diverse tra loro, che però per poter funzionare hanno bisogno della partecipazione di tutto il mondo.
Il primo di questi si chiama Carbon Nation, titolo piuttosto eloquente, la cui idea di base è stata riassunta così:
Abbiamo già la tecnologia per combattere la maggior parte degli scenari del caso peggiore dei cambiamenti climatici, ed è un’attività che funziona.
L’altro documentario si chiama più semplicemente I Am, e parta della funzione delle comunità
in contrasto con il pensiero comune, la cooperazione e non competizione possono essere il principio di funzionamento più fondamentale della natura.
Per riassumere il concetto di base si può dire che il primo film esplora l’attività, il secondo le persone. Naturalmente, la vera soluzione sta nel mischiare le due cose. Carbon Nation intervista oltre 200 luminari, molti già noti a livello internazionale, per raccogliere idee sul modo migliore di reagire ai cambiamenti climatici. Un po’ una sorta di risposta al primo film-documentario di questo genere, vincitore del premio Oscar che si potrebbe definire il padre degli eco-film, Una scomoda verità di Al Gore. L’aspetto interessante è che non parla del “se” avverranno i cambiamenti climatici, ma li dà per scontati e così guarda già oltre.
Come Carbon Nation, anche il documentario I Am si basa sugli effetti dei cambiamenti climatici. Scritto e diretto da Tom Shadyac, regista di commedie leggere cinematografiche come Ace Ventura, Una settimana da Dio, Patch Adams e tante altre, affronta ora temi seri come quelli ambientali. Dopo un incidente in mountain bike che lo ha reso invalido, Shadyac ha cominciato a guardare il mondo sotto una luce diversa, e dopo aver rimesso ordine nella sua vita ha cominciato a chiedersi “cosa c’è di sbagliato nel mondo?” e “cosa possiamo fare?”
Anche qui troviamo tante interviste, incentrate sulla capacità apparentemente innata del genere umano di collaborare con i propri simili. Indipendentemente dalla qualità relativa dei documentari, diventa chiaro che sempre più persone sono interessate alle soluzioni degli enigmi ambientali, e visto i successi di film come quello di Al Gore, l’Undicesima Ora di Di Caprio e tanti altri, scommettiamo che anche questi otterranno un certo seguito e quanto prima arriveranno anche in Europa. Di seguito i due trailer.
[Fonte: Treehugger]
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