Le ferrovie italiane sono il fanalino di coda dell’Europa per quanto riguarda il trasporto merci, secondo l’ultima indagine in merito effettuata dall’Eurispes. La quota delle merci spostata su rotaia è spesso pari alla metà o addirittura a un terzo di quella di altri paesi europei.
Il trasporto delle merci tramite le ferrovie è particolarmente importante per l’ambiente in quanto consente di ridurre il ben peggiore trasporto di merci su gomma. Purtroppo in Italia, e lo abbiamo ribadito di recente con l’allarme per il possibile futuro default dei mezzi pubblici, il trasporto su gomma la fa assolutamente da padrona. I dati diffusi dall’Eurispes parlano chiaro: le ferrovie italiane trasportano una quota di merci pari al 6% mentre in altri paesi europei questa quota si attesta tra il 12 e il 16%. Ma perché in Italia si è fermi su questi livelli?
Le ferrovie italiane secondo l’ultima indagine (che conferma dati non certo sorprendenti) ha dei grandi problemi a livello di infrastrutture e di gestione delle stesse. Servirebbe maggiore partecipazione di imprese e associazioni nell’ambito delle decisioni e l’istituzione (da molti invocata) di un Authority dei trasporti. Dal 2005, spiega l’Eurispes, gli investimenti sulle infrastrutture delle ferrovie italiane sono in continuo calo, un calo non riducibile alla crisi ma legato anche alla “totale assenza” di politiche che valorizzino il comparto. Politiche che al di là dell’importanza economica e sociale determinerebbero una riduzione dell’impatto ambientale del trasporto delle merci davvero notevole.
Quale direzione prendere, secondo l’Eurispes? Quella che tutti noi vorremmo veder presa, ovvero il trasferimento di quote sempre maggiori di merci “dalla gomma alla rotaia”, come ha spiegato Carlo Tosti, il direttore dell’Osservatorio, che ha parlato senza mezzi termini di “una visione miope del sistema dei trasporti e della mobilità in generale”. Il direttore non ha nemmeno dimenticato di citare il problema delle grandi opere, così spesso sbandierate e quindi avviate, così spesso abbandonate. Una miniera di denaro che può essere e deve essere in futuro utilizzato in maniera migliore.
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