La stragrande maggioranza degli animali sulla Terra, circa il 97%, sono invertebrati. Perlopiù si tratta di insetti, ma anche molti frutti di mare ed altri esseri viventi piccoli e piccolissimi. Molti di questi sono a rischio estinzione, ma se ce n’è uno che da molti è ritenuto il “termometro” della salute del pianeta, questo è senza dubbio la farfalla. E sta sparendo. Questo è molto più che un campanello d’allarme non solo per gli ambientalisti, ma per tutto il genere umano e non solo.
Di contro l’uomo, che occupa solo una piccola parte di quel 3% di vertebrati che popolano il pianeta, lo sta sfruttando quasi tutto, di fatto scacciando le altre specie. Secondo il professor Jonathan Baillie, responsabile per la conservazione della Zoological Society of London ed autore di quello che potrebbe essere definito il più grande studio sugli invertebrati mai effettuato, molte attività umane rischiano di far sparire le farfalle ed altre specie.
Come ben sappiamo da altri studi effettuati su animali molto più vicini alle nostre coscienze come i leoni, i panda o i rinoceronti, la principale causa di quest’estinzione è l’espansione umana che, tramite deforestazione e non solo, distrugge gli habitat in cui questi animali vivono. Ma alcune specie, proprio come le farfalle, possono convivere con gli umani, e allora noi le uccidiamo “avvelenando” ciò di cui si nutrono. Concimi, diserbanti, insetticidi, dissesto idrogeologico, a cui si aggiungono gli ultimi arrivati, e cioè inquinamento e cambiamento climatico, mettono a rischio questi bellissimi insetti che, se dovessero sparire, provocherebbero un disastro ecologico pazzesco.
Basti pensare, nonostante le nostre tecnologie e le tecniche agricole molto avanze, che farfalle, api ed altri animali che stanno sparendo sono responsabili dell’80% delle fecondazioni delle piante di tutto il mondo. Sparendo loro il mondo andrebbe nel caos, e purtroppo questa non è una tendenza iniziata oggi. Gli scienziati britannici, ma un po’ quelli di tutto il mondo, lo stanno notando da anni, solo che adesso questo pericolo è stato certificato. Ma siamo sicuri che non servirà a far cambiare idea all’uomo.
[Fonte: Corriere della Sera]
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