I cambiamenti climatici, se fanno la sfortuna di molte specie viventi, ne riabilitano altre. Lo abbiamo visto nel caso dei pesci e delle piante tropicali che stanno invadendo le acque sempre più calde dei mari di tutto il Mondo e per quanto riguarda la proliferazione di germi, virus e batteri, agevolati nella diffusione dalle alte temperature.
Oggi è il turno della farfalla blu di tornare a volare sui prati della Gran Bretagna: si tratta di una specie che venne considerata estinta nel 1979, la Large bleu, reintrodotta negli ultimi venti anni.
Il progetto di reinserimento è riuscito solo adesso proprio per le condizioni climatiche favorevoli, dettate dall’innalzamento delle temperature innescato dai cambiamenti climatici. Come spiega il professor Jeremy Thomas, del Centre for Ecology and Hydrology dell’università di Oxford, responsabile del progetto
solo ora che il clima si è riscaldato e sono stati scoperti posti accoglienti sulle colline Cotswolds la specie può tornare a ripopolarsi in Gran Bretagna.
Già nel 1979, la farfalla blu era stata inserita tra le tre specie fondamentali per la conservazione delle farfalle. Oggi, che i cambiamenti climatici hanno permesso di avere un clima più favorevole al suo reinserimento, si può procedere. Come, è presto detto. La prima fase, già avviata, ha visto la reintroduzione nel Somerset, in Gran Bretagna, di venti colonie di farfalle blu.
La seconda fase prevede l’inserimento di centinaia di altre crisalidi in due località, stavolta tenute segrete. L’obiettivo è di ripopolare, a distanza di ben cinquant’anni, la specie nel territorio delle Cotswolds. Superato questo secondo step, si spera con successo, gli esperti stimano di riuscire a raddoppiare il numero di farfalle blu nel Regno Unito nel giro di soli due anni, toccando la straordinaria cifra di ben 40 mila esemplari. Sarebbe una vittoria, ancora più significativa, quest’anno: il 2010 della biodiversità.
Mentre si gioisce per la farfalla blu, non ci sono notizie positive per la flora britannica. I cambiamenti climatici è raro facciano del bene. Lo dimostra un recente rapporto stilato dalla Royal Horticoltural Society (Rhs) e dal National Trust (Nt) sulle conseguenze del riscaldamento globale sulle piante native della Gran Bretagna: in 1.500 sarebbero a rischio dal momento che i verdi e freschi giardini si stanno trasformando in forni crematori a vantaggio di specie sub-tropicali e di piante mediterranee. Rischiano la scomparsa dal suolo britannico gli alberi di faggio ed i tassi.
[Fonte: Ansa]