La Fao torna a sottolineare l’urgenza di fermare la fame nel mondo per porre le basi per un futuro sostenibile: il tema è al centro del suo ultimo rapporto, preparato per il meeting ambientale di Rio+20 e intitolato “‘Verso il futuro che vogliamo: fermare la fame e attivare la transizione verso sistemi agricoli e di cibo sostenibili”. Considerato anche l’incremento demografico che ci attende nei prossimi 40 anni, migliorare la governance alimentare, sostiene la Fao, è un passo fondamentale per costruire un futuro equo e sostenibile.
Il Direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, ha dichiarato in proposito:
La ricerca per la sicurezza alimentare può essere il filo conduttore che lega le varie sfide che abbiamo di fronte e aiuta a costruire un futuro sostenibile. In occasione del Vertice di Rio abbiamo un’occasione d’oro per verificare la convergenza tra l’agenda sulla sicurezza alimentare e quella sulla sostenibilità.
Una convergenza di larga portata se consideriamo che il settore alimentare nel suo complesso consuma il 30 % dell’energia globale, che l’agricoltura e la zootecnia sono responsabili del 70% dei prelievi idrici e che gli allevamenti e le industrie della carne e dei derivati hanno un peso notevolissimo tra i fattori del riscaldamento globale (come testimonia il noto rapporto UNEP del giugno 2010 “Assessing the Environmental Impacts of Consumption and Production”). Bisogna inoltre considerare, ricorda la Fao, che tre quarti delle persone che patiscono la fame vivono nelle aree rurali e si sostengono con l’agricoltura, e che gli sprechi, le perdite alimentari a livello globale, possono essere stimate in 1,3 tonnellate di cibo all’anno, una cifra pari a un terzo del cibo prodotto annualmente per il consumo umano.
Nel suo ultimo rapporto la Fao invita quindi gli stati maggiormente afflitti dal problema della fame a proteggere i propri diritti alle risorse incentivando le produzioni ecosostenibili in ambito alimentare, nonché a investire sempre nei settori fondamentali per la sussistenza e la crescita puntando sull’ammodernamento delle infrastrutture. Più in generale, con questo rapporto l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura sostiene l’urgenza di un impegno globale volto a contenere l’impatto ambientale delle produzioni senza ridurre il potere nutritivo delle stesse.
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