A pochi giorni dalla 30^ Giornata mondiale dell’Alimentazione, che si celebra il 16 ottobre 2010, si è riunito nella sede della Fao a Roma il Comitato per la sicurezza alimentare. I temi da affrontare sono molti, a cominciare dall’aumento del costo del cibo a livello internazionale che riduce fortemente l’accesso ai prodotti alimentari nei Paesi più poveri; e dal land grabbing, ossia la svendita delle terre ai privati con il conseguente impoverimento dei piccoli produttori agricoli.
Il Comitato che deciderà le strategie da applicare per lo sviluppo delle politiche alimentari nei Paesi del terzo mondo è composto da Ong, Organizzazioni della società civile, membri delle Nazioni Unite, e soggetti privati provenienti da 35 Paesi, tutti insieme per combattere contro la fame nel mondo, come recita lo slogan della 30^ Giornata mondiale, Uniti contro la fame
Unirsi contro la fame diventa realtà quando stato, organizzazioni della società civile e settore privato lavorano in associazione a tutti i livelli per sconfiggere la fame, la povertà estrema e la malnutrizione.
Nelle sedute che precedono la giornata del 16 ottobre si discuterà principalmente di land grabbing e della situazione economica dei piccoli contadini. Solo nello scorso anno sono stati venduti a privati circa 45 milioni di ettari di terra, un’estensione pari a quella della Svezia. Dalle stime è stato calcolato che il fenomeno è in aumento di dieci volte rispetto agli anni precedenti. Questo aspetto, unito al rincaro delle materie prime e dei prodotti alimentari attutato dagli Stati per far fronte alla recente crisi alimentare, rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura e l’accesso al cibo per milioni di persone. A nulla è valso l’appello di Jacques Diof, direttore generale della Fao, che lo scorso ottobre aveva chiesto ai governi di versare 44 miliardi di dollari l’anno per sostenere la fame nel mondo. Più di un bilione di persone soffre di malnutrizione: 6 esseri umani su 10 soffrono per la mancanza di cibo. Per far fronte al problema la Fao chiede maggiori investimenti nella produzione agricola e nel rilancio delle zone rurali nei Paesi in via di sviluppo.
[Fonte: Agenziami]
[Foto: handsofmiracles; genitorisviluppo]
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