L’incredibile caduta di AIG ha lasciato un certo numero di problematiche sulla sua scia: miliardi di dollari volatilizzati, grandi domande sul regolamento federale degli investimenti, e, naturalmente, licenziamenti. Ma l’ultimo obiettivo fallito che potrebbe essere il più sorprendente di tutti è stato perdere un forte alleato contro il cambiamento climatico globale.
AIG, prima di fallire, aveva lanciato un nuovo ambizioso programma progettato specificamente per far fronte a tutto ciò che riguarda il cambiamento climatico. Secondo Climate Wire, la controversa decisione di AIG di entrare nel business dei cambiamenti climatici, dopo aver sostenuto alcune società petrolifere, stava per portare la società in un progressivo e piuttosto ambizioso terreno.
La società stava accelerando verso i suoi nuovi obiettivi per invertire le sue emissioni di gas a effetto serra, stava sviluppando polizze assicurative per i fornitori di energia rinnovabile, e stava studiando gli strumenti finanziari che avrebbero potuto aiutare le innovazioni nel mondo dell’ecologia. AIG è stato incoronato leader nella lotta al cambiamento climatico.
Almeno fino a prima del fallimento. Peccato che queste idee siano rimaste nel cassetto, portato anch’esso fuori in uno scatolone, delle buone intenzioni. Il mese scorso, AIG ha definitivamente eliminato tutto il suo programma sul cambiamento climatico: i progetti, l‘inventario dei gas a effetto serra, il programma di investimenti per l’energia pulita. Ogni cosa. Si presumeva che si trattasse di una decisione di bilancio. Era considerato troppo rischioso e poco remunerativo come campo di investimento in questo momento. Ma alcuni ritengono che si tratti di un terribile errore, non solo per AIG, ma per l’intera comunità ambientale. Da Climate Wire:
Il fallimento dell’AIG potrebbe avere un profondo impatto su tutte le capacità degli assicuratori di alleviare il cambiamento climatico, dice Richard Thomas, che ha lasciato la società come Senior Vice President circa sei mesi fa. Questo potrebbe essere uno scenario inquietante per ambientalisti, che ritengono che la massiccia industria, con 6,3 trilioni di dollari di attività, poteva fortificare gli innovatori e i mercati emergenti che offrono energie alternative e altre correzioni sul clima.
Ora, tali investimenti saranno disponibili solo attraverso il Global Marine e l’Energy Division, ma niente è stato finora destinato specificamente per affrontare il cambiamento climatico. Un ulteriore danno della crisi economica che riguarda anche l’ambiente.
Fonte: [Treehugger]