La Guardia di Finanza ha fornito una prima relazione sulle indagini promosse dai cittadini del Municipio IX per far luce sul sito di Falcognana, dove dovrebbe sorgere la nuova discarica di Roma, dopo la chiusura ormai imminente di Malagrotta. Le indagini sulla società Ecofer, la cui reale competenza sulla gestione del sito è l’oggetto delle ricerche delle Fiamme gialle, hanno portato a dei primi risultati, ma per approfondire l’argomento delle fiduciarie e dei firmatari dei permessi, occorre l’intervento della Procura.
Deve intervenire la Direzione distrettuale antimafia (Dda) per far sì che si conoscano i nomi dei reali titolari del sito di Falcognana, a pochi km dalla Capitale, dove dovrebbe sorgere la nuova discarica di Roma. Le indagini della Guardia di Finanza, che ha fornito una prima relazione, passano dunque alla Procura e solo dopo gli accertamenti potranno far luce sulla società Ecofer Ambiente S.r.l che già gestisce a Roma una discarica di scarti delle autodemolizioni. Le indagini, volute dai cittadini del Municipio IX e dal Prefetto Pecoraro, hanno destato l’interesse anche del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.
Quel che è noto per ora è che la Società è controllata per l’1% da Valerio Fiori, suo amministratore; per il 40% dalla fiduciaria del gruppo Unicredit Cordusio; e per il 60% da un gruppo misto che si è accaparrato la quota con una compravendita del 5 agosto 2013 nella quale la fiduciaria bolognese Sofir ha ceduto le sue quote ad Aria S.r.l. che il gruppo gestisce per il 95% mentre il 5% è in mano ad un commercialista du Lanciano. Con tali fiduciarie non si possono conoscere i nomi dei reali titolari. I rappresentanti di Ecofer hanno giustificato questo per ragioni di sicurezza, per le minacce della mafia, ma ora i nomi si vogliono conoscere. E per far andare avanti le indagini occorre una delega della magistratura. Si occuperà dell’inquista il pm Maria Cristina Palaia, che già si occupata di indagini sui rifiuti e che coordina un’indagine sulla discarica di Malagrotta.
L’intervento della Procura farà slittare i tempi di apertura della discarica perché il ministro Orlando firmerà solo quando l’inquiesta sarà terminata; e quindi anche Malagrotta non potrà chiudere il 30 settembre come stabilito da tempo.
[Fonte: http://www.ilmessaggero.it/]
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