A Expo2015 l’Onu lancia un allarme preoccupante attraverso l’iniziativa The Water Rooms che vuole puntare i riflettori sul problema relativo all’acqua nel mondo. Ad oggi, secondo i dati resi pubblici in occasione della presentazione di questo progetto, il 20% delle falde idriche è già sfruttato in maniera non sostenibile.
Una falda idrica su cinque è già spremuta fino all’osso, gli impianti di desalinizzazione consumano molta energia provocando inevitabile inquinamento. L’acqua che viene restituita ai contadini è troppo salata quindi non adatta per l’irrigazione dei campi con conseguenze pesanti, in termine di qualità e numeri, sull’agricoltura. Insomma l’allarme acqua è più che mai presente e preoccupa in ottica futura. L’acqua è un bene di prima necessità ma ad oggi non tutti i Paesi del mondo vi hanno accesso diretto e, soprattutto, quello che più desta preoccupazione è che di questo passo, sfruttando cioè oltre il limite massimo consentito le falde idriche, i risultati non arriveranno.
A The Water Rooms a Expo2015 ha partecipato anche il il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti il quale ha puntato il dito contro lo spreco di acqua.
L’acqua è un bene inviolabile per l’uomo che oggi però non è a disposizione di tutti in ugual modo: la sua assenza in molte parti del mondo dà luogo a guerre e migrazioni epocali. Lo spreco di acqua è una contraddizione sociale e morale da combattere con nuove infrastrutture efficienti, ma anche con l’educazione alle buone pratiche ambientali e alla sostenibilità
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I dati resi pubblici dall’Onu sono di quelli che fanno rabbrividire: 748 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile e 2,5 miliardi di persone non utilizzano strutture igieniche in sicurezza.
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