In pratica si tratta di rimodernare, nei prossimi 7 anni, una zona (ancora non identificata) in cui non saranno più ammesse auto, nè a petrolio, nè a gasolio. Raffreddamento e riscaldamento saranno garantiti sfruttando il fotovoltaico e altri fonti pulite. L’area è lunga 20 chilometri di verde, dove si circolerà con navette all’idrogeno o biciclette. Per questo si sta attrezzando un’area di noleggio bici all’inizio di una pista ciclabile che sembra un’utopia nelle grandi città. Le piste dovrebbero partire già dal centro della città, da cui partiranno delle strade verdi (piste pedonali e ciclabili) che si ricongiungeranno all’area verde.
enone 6 Aprile 2008 il 10:33 am
Si Pero’… Per Realizzare Tutti Questi Bei Progetti 😉 Cosa Utilizzeranno?
Le Ruspe A Idrogeno?
Gli Schiaccia Sassi A Pedali?
I Camion A Pile?
Son Metri Cubi E Metri Cubi Di Materiale Da Spostare E Portare…
Mica Si Fa Tutto A Mano Con La Vanga…
gino 6 Aprile 2008 il 11:17 am
@ enone
Mai contenti eh? … lamentatevi poi che siamo indietro…!
Paola Pagliaro 6 Aprile 2008 il 11:28 am
🙂 l’expo è una bella occasione di certo, e di certo caro enone non si puo’ fare tutto con la vanga, pero’ ad un certo punto bisogna domandarsi tra i pro e i contro quali sono di più. l’expo avra’ dei vantaggi ambientali a lungo termine e non sono pochi, a quanto ho letto. Una città a sviluppo sostenibile è sempre un progetto da incoraggiare. Lo seguiremo con attenzione, riguardo alle tue preoccupazioni sui mezzi inquinanti per realizzarlo, in effetti, è un po’ una contraddizione, cerchero’ materiale sull’argomento e ti faro’ sapere se anche la realizzazione sarà “bio”. Lo spero…sarebbe davvero una forte incoerenza se non fosse così
Marco Mancini 6 Aprile 2008 il 12:10 pm
sono d’accordo con gino. è vero che tutti vogliamo il meglio, ma spesso per ottenerlo bisogna passare dal peggio. personalmente preferisco un paio di anni di inquinamento da ruspe che decine e decine di anni con inquinamento da auto!
paolomot 6 Aprile 2008 il 2:04 pm
Bel progetto secondo me, poi non si conta che grazie a quel progetto si incentiverà e sperimentaranno idrogeno e solare
enone 6 Aprile 2008 il 2:37 pm
…Da Qui Al 2015 Son Sei Anni 🙂 Non Due…
Fra Sei Anni Ci Troviamo Qui Di Nuovo E Ne Discutiamo Assieme A Moreno Morello… Poi Se Tutto E’ Andato Per Il Verso Giusto! Meglio Cosi’! Io Sarei Felicissimo Di Cio’! 🙂
Purtroppo Spesso, A Pensar Male, Si Fa Peccato Ma Ci Si Azzecca!
Non Dimentichiamoci Che Siamo In Italia! E Lo Sport Nazionale E’ Il “magna magna”
Grazie Paola Per Il Tuo Interessamento Mi Auguro Anch’Io Che Anche La Realizzazione Sfrutti, Per Quanto Possibile, Tecnologie Sostenibili, Non Volevo Accusare Nessuno, Solo Sollevare Un Problema 🙂
Paola Pagliaro 6 Aprile 2008 il 2:41 pm
infatti, hai fatto benissimo a sollevare il problema, l’Italia è esperta nei paradossi: vuoi vedere che costruiscono la città sostenibile con mezzi fortemente inquinanti? Ho anch’io questo sospetto, ne riparleremo tra SEI anni 🙂 continua a leggerci, grazie per i tuoi interventi 🙂
gino 6 Aprile 2008 il 11:12 pm
@enone…
Il “magna magna” è un’altro discorso…. l’unico vero problema!
@ Non Volevo Accusare Nessuno, Solo Sollevare Un Problema 🙂
L’oservazione è giusta, ma un pò troppo pignola…
l’arcitettura ha un ruolo rilevante nell’immagine di un paese… per carità non è l’unica cosa che conta, ma oggi un paese che “guardi avanti” produce anche buona architettura….
… ora ne abbiamo la possibilità… e ben venga…!!! visto che in Italia la buona architettura si è smesso di farla 20-30 anni fà…
La cosa che mi fa incacchiare però è il “magna magna” e il non far lavorare i giovani architetti, ma i soliti plurimilionari….
Ciao ragà!
Paola Pagliaro 7 Aprile 2008 il 10:57 am
ed è proprio perchè lavorano i soliti plurimilionari che questo Paese non cresce!!! Bisogna puntare su idee e risorse giovani, perchè in questo Paese poi dovremmo viverci e farci crescere i nostri figli noi…e non è così che lo vogliamo! I soliti politici, le solite facce, il solito magna magna, c’è un modo per venirne fuori? Questo è quello che dobbiamo chiederci…
Elisa 26 Aprile 2008 il 10:39 pm
Segnalo la discussione “Milano Expo 2015: Cittadini condannati alla protesta o coinvolti nelle proposte?” ( http://www.partecipami.it/milanoexpo2015 ) avviata il 2 aprile nel “Forum permanente sulla città” di partecipaMi con questo post:
————————————
Prima di Pasqua leggevo questo ( http://tinyurl.com/yt8mkf ) articolo del Corriere della Sera sull’Expo.
E condivido con l’autore che questo Expo porterà dei cambiamenti giganti nella città (a livello di strutture, a livello economico, a livello sociale, ecc). Ma Garzonio dice anche: “E v’è da creare una cultura dello sviluppo che, senza demonizzare mercato e produttività, metta al centro l’ uomo e la vivibilità”. E su questi temi si sono focalizzati numerosi commenti post “vittoria”.
Viene da chiedermi: l’evento Expo non potrebbe essere un momento per ripensare la sostenibilità della città?
E ancora: dove, a che livello, e in che modo è sostenibile coinvolgere i cittadini nelle scelte di questo Expo? sostenibile per la città, per i cittadini, ma soprattutto per i suoi rappresentanti.
— fiorella
————————————
Oltre a tanti cittadini sono gia’ intervenuti alcuni consiglieri di zona, due consiglieri comunali e un ex senatore…