Tutte le città d’Europa devono prendere provvedimenti per mettere in sicurezza le proprie coste ed i margini dei principali fiumi, o rischia di ritrovarsi sommersa. L’allarme arriva dall’Agenzia Europea per l’Ambiente che ha avvisato i Paesi del Vecchio Continente che con l’innalzamento del livello dei mari le inondazioni, in particolare nelle città costiere, diverranno sempre più frequenti. L’agenzia europea porta come esempio da seguire quello di Londra che ha installato una barriera sul Tamigi che è in grado di evitare che la città sia invasa dal fiume in piena.
Questa sarà solo una delle conseguenze del cambiamento climatico ormai accertato dal mondo scientifico. I cambiamenti saranno talmente radicali che si prospetta persino una mutazione nella qualità dell’uva, la nascita di nuovi tipi di colture e la carenza sempre maggiore di acqua potabile che costringerà le amministrazioni a fare sempre più affidamento sugli impianti desalinizzatori dato che solo dal mare si potrà continuare ad ottenere l’acqua.
La ricerca, denominata Adaptation in Europe, è consultabile liberamente da chiunque sul sito della EEA, ed indica sia i dati rilevati che le soluzioni da applicare. Tra le previsioni spiccano i cosiddetti “eventi climatici estremi”, ovvero tempeste più frequenti, ondate di caldo alternate a forti precipitazioni, le quali si susseguiranno con sempre maggiore forza, anche in caso di riduzione delle emissioni perché ormai l’equilibrio nell’atmosfera è stato compromesso.
L’adattamento è un nuovo modo di pensare e di affrontare rischi e pericoli, l’incertezza e la complessità. Si richiede agli europei di cooperare, per imparare gli uni dagli altri e di investire nel lungo periodo per trasformazioni necessarie a sostenere il nostro benessere di fronte al cambiamento climatico
ha spiegato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’agenzia. Dopotutto si fa notare come questi cambiamenti siano già in atto. Se confrontati con i dati di mezzo secolo fa, si nota come la temperatura media del Continente sia più elevata, le precipitazioni nella parte meridionale, dove si concentra la maggior parte dell’agricoltura, siano diminuite mentre siano aumentate nell’area settentrionale.
[Fonte: the Guardian]
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