Più volte noi di Ecologiae ci siamo occupati di shopping sostenibile, consigliando i nostri lettori nella spesa e nell’acquisto di prodotti a basso impatto ambientale, ma anche nel consumo di cibi amici del Pianeta e di stagione. Ora è tempo è di parlare di etichette ambientali. Ogni prodotto ha un proprio impatto sull’ambiente, dovuto al consumo di risorse e materie prime per la sua realizzazione e il suo confezionamento e lo smaltimento del packaging, ma anche dovuto alle emissioni di CO2 e di gas serra per la distribuzione e per l’intera filiera di produzione.
Da oggi è possibile conoscere l’impatto del prodotto sugli ecosistemi grazie a primo sistema di etichettatura ambientale italiano, realizzato con la collaborazione tra SPRIM e l’Istituto di Chimica Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il sistema si basa sulle indicazioni di Valutazione del Ciclo di Vita (Life Ccycle Assement) ISO 14040/14044 e sulle linee guida sulla gestione ambientale degli ecoprodotti AFNOR-ADEME. Le etichette vengono applicate direttamente sui prodotti per dare la possibilità ai consumatori di conoscere il costo ambientale di quel che stanno acquistando, distinguendo tra consumo di aria, acqua e suolo.
La lettura dell’etichetta è molto semplice e intuitiva: la barra verde in alto dove è scritto Indice di impatto ambientale del prodotto rappresenta l’impatto totale del prodotto. La scala è verde chiaro se l’impatto sugli ecosistemi è uguale o vicino allo 0%, verde scuro quando invece l’impatto del prodotto è vicino al 100%. La percentuale, indicata da una freccetta in basso, è dovuta dall’aggregazione delle tre macro-categorie indicate di sotto da un’icona: aria, acqua, suolo. Le tre macro-categorie ci danno informazioni circa il consumo di aria, ossia l’inquinamento atmosferico prodotto con le emissioni di gas serra e CO2, il consumo di acqua e di risorse, indicate dall’icona del suolo. I valori vanno da 0 a 1 e sono indicati dalla scala sotto che da bianca si colora gradualmente con l’aumentare dell’impatto ambientale.
[Fonte e foto: Etichetta ambientale]
Commenti (1)