Eternit, più di un anno fa il verdetto di primo grado con condanna a 16 anni e 95 milioni di euro per Schmidheiny e Lpois de Cartier de Marchienne. Ora un tavolo tecnico del governo e dell’Inail in merito al processo. L’obiettivo è accelerare i risarcimenti in esecuzione.
Il processo Eternit, nonostante la condanna in primo grado degli imputati, potrebbe durare ancora a lungo per via del processo d’appello (e forse anche di quello in Cassazione). Stephan Schmidheiny (66 anni) e Louis de Cartier de Marchienne (92 anni), puntano su queste lungaggini per poter evitare quanto loro combinato. Ma i soldi alle vittime di asbestosi e del famigerato mesotelioma pleurico quando vedranno i loro soldi?
Il governo insieme all’Inail ha aperto un tavolo tecnico, istituito dal Ministero della Salute, dal Ministero del Lavoro e da altri enti e soggetti coinvolti, punta ad accelerare i risarcimenti, e fa parte del Piano nazionale per l‘amianto che conosceremo in dettaglio l’8 aprile 2013. L’obiettivo di garantire a tutti i soggetti e gli enti danneggiati il denaro che spetta loro è al centro del tavolo tecnico che punta attraverso la miglior preparazione possibile a livello legale e istituzionale di far ottenere loro i soldi tramite la sentenza di primo grado (quindi non aspettando i prossimi gradi di giudizio). Con la dilatazione dei tempi giudiziari italiani potrebbero passare ancora diversi anni, a seconda di come procederà il processo d’appello, prima che i tanti malati ricevano quel risarcimento che è davvero il minimo che si possa loro versare dato quello che hanno dovuto patire e patiscono per colpa dell’Eternit.
Ci auguriamo che questo tavolo riesca nel suo intento e possa, per amor di giustizia, far giungere alle parti lese quanto loro dovuto quanto prima è possibile, al di là dei successivi step giudiziari del processo.
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