I rinoceronti di Giava, una specie di mammiferi rara, rarissima. Prossima all’estinzione. Le stime parlano di solo sessanta esemplari reduci al mondo. Da qui la necessità di un monitoraggio costante che testimoni le difficoltà in cui versano questi straordinari animali in Indonesia, ma anche la bellezza, l’unicità dell’ennesimo pezzetto di biodiversità che rischiamo di cancellare per sempre ( salvo ricostruirlo geneticamente in laboratorio, come si è ipotizzato per mammut e tigre della Tasmania, ma anche per l’uomo primitivo, e di ricreare quest’ultimo lo trovo di un assurdo inspiegabile, non vedo la necessità di rivivere l’era delle caverne, non fu un periodo felice per noi umani, non che ora lo sia, però…).
Ad ogni modo una sorta di Big Brother, ben trentaquattro telecamere, sono state piazzate dal WWF nel bel mezzo della foresta indonesiana, l’unica, l’ultima, in cui ancora sopravvivono questi mastodontici mammiferi. I rinoceronti di Giava sono davvero enormi: pensate che possono arrivare a pesare ben 2.300 chilogrammi ed a raggiungere i tre metri di estensione in lunghezza.
Il reality, se così possiamo definirlo, è già cominciato e le primi immagini raccolte dal grande fratello animalista documentano gli ultimi esemplari della specie mentre, ignari della loro prossima estinzione, si dedicano alle attività quotidiane: cacciare i maiali selvatici di cui si nutrono prevalentemente, riposare adagiati comodi comodi nei laghetti della foresta indonesiana. Il Wwf ha avviato quest’iniziativa per sensibilizzare la popolazione mondiale sull’urgenza di salvare questi animali, per non perdere un’altra, l’ennesima specie vivente. A quanto pare, infatti, i rinoceronti di Giava sono in pericolo, sembra evidente, proprio perchè rimasti in pochi e la loro sopravvivenza dipende ormai unicamente da soltanto due o tre femmine ancora fertili. Come spiega lo stesso Adhi Rachmat Hariyadi, a capo del progetto di monitoraggio avviato dal Wwf:
Lo scopo di questa iniziativa è quello di dimostrare l’urgenza di salvarli. Crediamo che la sopravvivenza di questa specie dipenda da due o tre femmine.
[Fonte: Ansa Ambiente]