Dopo la seconda esplosione in una centrale nucleare giapponese, a seguito del terribile terremoto di pochi giorni fa, decine di migliaia di persone hanno preso parte ad una manifestazione anti-nucleare nella Germania meridionale. La manifestazione era stata programmata da tempo, ma dopo la notizia dell’emergenza nucleare giapponese, gli organizzatori sono stati travolti da una folla di circa 50.000 persone, molte di più di quelle che speravano potessero arrivare al momento dell’organizzazione.
I manifestanti, che si sono disposti in una catena di 45 km intorno alla centrale elettrica di Neckarwestheim (Stoccarda), chiedevano che il Governo tedesco prendesse le distanze dal nucleare. Il Cancelliere Angela Merkel, che ha esteso la durata della vita delle centrali nucleari in Germania, ha convocato i ministri per una riunione d’emergenza.
La fuga radioattiva giapponese arriva in un momento difficile per Angela Merkel, dato che con le elezioni che si terranno a breve ha già da respingere gli attacchi di filo-nuclearismo dopo aver prolungato la dipendenza della Germania dall’atomo. I Democratici di opposizione sociale e i Verdi hanno chiesto un cambiamento e sostengono che alcuni impianti nucleari tedeschi non potrebbero sopportare un colpo così forte come può essere un impatto aereo o un terremoto.
La decisione del Governo dell’anno scorso di mantenere le 17 centrali nucleari in funzione per circa 12 anni dopo la data di chiusura originale ha pesato sulla popolarità della coalizione della Merkel. Ma non è l’unica a dover fare i conti con il nucleare in casa.
Nel Regno Unito il segretario all’energia Chris Huhne ha affermato che il Governo sta monitorando la situazione del nucleare in Giappone.
E’ troppo presto per dire quale sia stata la causa, per non parlare di quali sono le implicazioni. Stiamo lavorando molto strettamente con l’AIEA per stabilire che cosa è successo. La sicurezza è la priorità numero uno per il settore nucleare.
Ma in realtà le voci che si susseguono parlano di molti nel Governo e nel settore dell’energia privata preoccupati che l’aumento dello spettro della catastrofe nucleare avrà implicazioni sul programma che prevedeva la sostituzione di 10 reattori obsoleti nelle attuali centrali britanniche. Persino in Francia, il Paese più dipendente dal nucleare di tutta l’Unione Europea, cominciano a sorgere i primi dubbi, dato che gli esperti del settore hanno più volte messo in discussione le parole del Primo Ministro giapponese e dei suoi tecnici, i quali sono accusati di aver sottostimato i rischi. E così anche in quel Paese la popolazione comincia a porsi dei dubbi sulla bontà di questa scelta.
Un solo Paese fa finta che non sia successo niente e continua a lavorare nella stessa direzione di prima: l’Italia. Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del Pdl, ha affermato che questo disastro non cambierà i piani della maggioranza che continuerà ad investire nel nucleare per risolvere il problema energetico in Italia. Forse non ha mai sentito parlare di rinnovabili.
[Fonte: The Guardian]