L’esplosione nucleare in Giappone ha catalizzato l’attenzione dell’UE spingendo ad un’immediata chiusura delle centrali obsolete la Germania, dopo la proroga che aveva fatto discutere qualche mese fa sul prolungamento della vita degli impianti atomici. Bloccati i finanziamenti alla ristrutturazione delle vecchie strutture. Anche la Svizzera guarda ad Oriente con una certa apprensione e chiude temporaneamente alla prospettiva di nuovi impianti: la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto, si affrettano a dichiarare le autorità elvetiche a seguito degli incidenti che stanno tenendo con il fiato sospeso il mondo intero sulle sorti della centrale nucleare di Fukushima.
Il commissario all’Energia dell’UE Guenther Oettinger, in vista del vertice di esperti nucleari dell’UE previsto per oggi, ha fatto sapere che all’ordine del giorno c’è, tra l’altro, la discussione sulla fattibilità di un futuro senza nucleare per l’Europa, alla luce della crisi nucleare in Giappone.
Dobbiamo anche porci la domanda se, in Europa, in futuro, potremo soddisfare i nostri bisogni energetici senza energia nucleare.
In Italia, forti del nostro know-how atomico, per la serie quelli che gli incidenti sono avvenuti prima della fine della costruzione delle centrali (è pur sempre un primato… del macabro!), invece, nessun dubbio, nessun tentennamento. Il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, appare critica sulla decisione della Germania, presa, a suo avviso, con la pancia:
Lo dico con tutto il rispetto: è una decisione presa sull’onda dell’emotività, tra poche settimane sono in programma elezioni amministrative… Prima il governo tedesco aveva dichiarato che sarebbe uscito dal nucleare, poi più realisticamente ha deciso di prolungare la vita delle centrali. La moratoria di 3 mesi serve probabilmente per verificare quattro centrali, le più vecchie, per rassicurare l’opinione pubblica. Tutti dobbiamo riflettere e fare considerazioni solo quando questa vicenda sarà conclusa. Non mi piacciono le speculazioni a usi domestici con ancora in corsa l’onda dello tsunami, come ho visto fare qui in Italia venerdì scorso.
Profonda è la nostra ammirazione per il popolo giapponese che è rimasto in piedi, senza vittime, a numerose scosse in questi anni grazie ad una progettazione architettonica all’avanguardia, ma ci sono forze della natura irrefrenabili, capaci di mettere in seria crisi i sistemi di sicurezza nucleari. Ora lo sappiamo. La lezione che ci arriva dal Giappone è questa: che nemmeno chi più investe in sicurezza può affrontare eventi di una simile portata.
Presunzione vuole, però, che le forze della natura non vengano trattate con la stessa considerazione dal nostro Ministro all’Ambiente. Noi italiani costruiremo centrali più sicure, di modernissima generazione e, udite udite, e annotatevelo pure da qualche parte:
con sistemi di sicurezza enormemente superiori a quelli in vigore in Giappone. Dobbiamo tutti imparare dalla tragedia del Giappone, ma non possono cambiare i progetti energetici mondiali.
Non possono cambiare i progetti energetici mondiali… perché no? Forse è arrivato il momento di cambiarli. La marea nera, gli incidenti nucleari, cosa ci insegnano se non che il futuro è necessariamente rinnovabile? I costi scenderanno a fronte di una maggiore competitività sul mercato e investendo nella ricerca in questo settore. Un’energia democratica, alla portata di tutti, la cui fonte primaria, vogliamo ricordarlo, è gratis. Ma alla signora degli idrocarburi poco importa, chissa poi perché…
Per approfondire:
Nucleare: seconda esplosione in Giappone, Germania e Svizzera decidono di chiudere le centrali
Centrale nucleare di Garigliano, nani sulle spalle di nani nel ritorno all’atomo all’italiana
ernst 15 Marzo 2011 il 2:04 pm
Ma cosa deve saltare tutta la terra perché questi pazzi pro-nucleare si convincano che la scelta nucleare è folle!
Ma non si vergognano di parlare ancora? di fare bilanci ridicoli su situazioni che purtroppo vanno ponderate nei prossimi 30 anni?
… e questa volta parliamo del giappone, una nazione simbolo dell’organizzazione, 30 anni avanti a noi!
Mandiamo a casa questi politici o fisici invasati, da qualunque parte politica stiano!
Gad Learning 15 Marzo 2011 il 5:14 pm
Tanto non ci vuole niente a dire che gli esperti ci hanno assicurato che le navi cariche di rifiuti radioattivi in fondo al mare sno solo dei pescherecci molto simili alle descrizioni. Tanto chi li smentisce a 1000 metri sott’acqua.
Il nucleare
è merda perchè :
1) I rifiuti sono altamente tossici. Pure se le metti 20 leghe sotto i mari.
2) Vengono nascosi sotto i tappeti dai politici che fanno lavorare imprese impreparate atte a sborsare tangenti.
3) Sono pericolose, possono scoppiare.
4) Sono obiettivi militari, chi è il fesso che va a farsi una bomba nuclerare quando te la metti tu sparsa per il paese.
5) Sono antieconomiche come gli incenritori.
Allora chi le sostiene ? Chi intende arricchirsi a spese e ai danni della popolazione. Cioè imprenditori, politici e giornalisti vari che raccontano palle in tv.
Tieniti il petrolio, poi passa all’ idrogeno e nel frattempo pretendiamo che i politici fanno tappezzare di solare e eolico tutti gli edifici pubblici con i stessi risultati con meta soldi e nessuna scoria.
Non posso aspettarmi che un concetto cosi semplice venga capito da chi si ostina a corerre a votare certa gente.
Paola Pagliaro 15 Marzo 2011 il 5:37 pm
oltre ai punti di cui parliamo spesso, grazie per aver ricordato un altro trascurato ma non certo meno importante… ovvero il pericolo terrorismo, le centrali sono obiettivi militari…
Felisha 1 Marzo 2017 il 1:25 am
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