L’eruzione dell’Etna ha tenuto incollati agli schermi televisivi e ai monitor dei PC un gran numero di italiani. Ora si passa a valutare i danni legati alla coltre di cenere, che ha coperto svariati paesi nelle vicinanze del grande, e sempre attivo, vulcano.
L’eruzione dell’Etna, come sempre in questi casi, dapprima riceve la massima attenzione per via degli spruzzi e delle colate di lava, dopo per la coltre di cenere che inevitabilmente ingrigisce i paesi vicini con conseguenze per nulla irrilevanti. Va da sé che i centri abitati più colpiti sono stati quelli più prossimi alle pendici del vulcano.
Le ceneri dell’Etna hanno causato una coltre di ben 10 cm su Zafferana e Santa Venerina, senza risparmiare una larga zona di Acireale (la parte dove i venti hanno spinto le sostanze). In particolare le frazioni di S. Giovanni Bosco, Guardia, Mangano, Scillichenti, Stazzo, Pozzillo e Santa Tecla sono state coperte dalle ceneri susseguenti all’eruzione, per questo il sindaco ha emanato un’ordinanza che vieta in maniera assoluta la circolazione di tutti i veicoli a due ruote, e limita inoltre ai 20 km orari la velocità massima di crociera di tutti gli altri veicoli.
A seguito di quella che l’Ingv ha rilevato essere l’eruzione dell’Etna con maggior liberazione di energia di quest’anno (l’ottava del 2013), i disagi legati alla cenere non sono pochi, e sebbene le ordinanze riguardino solo poche zone, si consiglia a chiunque si trovi nelle aree colpite di muoversi con la massima accortezza, in quanto gli incidenti non sono purtroppo insoliti a seguito di simili eventi eruttivi.
Ancora una volta il versante est dell’Etna si è dimostrato estremamente attivo: il vulcano più alto d’Europa ricorda a tutti l’enorme quantità di energia pronta a essere sprigionata dalle sue pendici, con le sue fontane che ieri hanno raggiunto l’altezza massima di 6-700 metri. Il gigante, come ricordano spesso gli esperti, non dorme mai.
Photo credits | gnuckx su Flickr
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