Il famoso e bravissimo scrittore italiano Erri De Luca è di recente finito sotto ai riflettori e al centro delle polemiche per aver ammesso di aver partecipato alle azioni dei NO TAV, le cui proteste secondo lo scrittore “sono il punto più alto che ha raggiunto la coscienza civile del Paese”.
Erri De Luca dice la sua diffusamente e senza giri di parole in merito alla lotta NO TAV. Dichiara di aver partecipato a forme di sabotaggio in Val Susa e che il territorio va difeso dalle speculazioni di banche e affaristi. Da Repubblica al blog di Beppe Grillo, De Luca chiarisce bene le sue posizioni.
Quell’opera è catastrofica per la esistenza per la vallata e siccome non ne hanno un’altra di ricambio da molti anni quelli della Val di Susa hanno deciso che quella opera non si farà, loro sono contrari e si battono a oltranza contro uno Stato feudatario, che pretende l’obbedienza da parte di sudditi e non da cittadini dello stesso Paese, tanto che spedisce in quel luogo delle truppe, esercito, polizia, militarizza quella zona.
E perché tutto questo, quando gli stessi francesi hanno dichiarato la loro parte di TAV un’opera non nelle loro priorità?
È una opera vecchia, pensata vecchia, su delle ipotesi di incremento di trasporto che si sono rivelate nel corso degli anni inutili, sballate e continuano a insistere semplicemente perché vogliono spendere soldi europei, semplicemente per motivi bancari e i governi che si succedono sono semplicemente dei ratificatori di questo diktat delle banche, di questo rastrellamento di utili da parte delle banche.
Lo scrittore e intellettuale italiano non si tira indietro, inoltre, davanti alla spinosa questione delle accuse di terrorismo agli esponenti NO TAV, accuse che rigetta. Secondo De Luca si sequestra sostanzialmente materiale da ferramenta, per poi riproporre il tutto in un’ottica di violenza che ha il carattere della mistificazione. Interessante inoltre quanto dichiarato da Erri De Luca a Marano, dove dovrebbe essere costruito un inceneritore.
Qui sta per succedere lo stesso rischio capitale del Tav: l‘imposizione con la prepotenza di un’opera, l’inceneritore, che non tiene conto della salute e della vita stessa delle persone che vivono in questo territorio.
De Luca invita i cittadini dei vari comuni a sentirsi uniti, poiché “va difesa l’integrità fisica, femminile, del territorio: la terra è nostra”.
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