Doveva essere uno dei fiori all’occhiello del Presidente del Consiglio che tentava di fare il supereroe e, nel giro di un mese o poco più, avrebbe eliminato la spazzatura dalle strade di Napoli. Poi l’aspirazione si è ridimensionata almeno alle zone turistiche, per dare del capoluogo campano un’immagine sana al mondo. Ed invece ecco Ercolano, uno dei punti più caratteristici del turismo campano, in che stato è ridotta oggi.
Qui effettivamente qualcosa si era fatto. Era stata aperta una discarica per la raccolta differenziata, e potenziato la raccolta porta a porta nei vicoli del paesino a pochi chilometri da Napoli. Ed invece, dopo i primi mesi in cui questa discarica cominciava ad essere riempita, oggi è di nuovo vuota, ma non perché gli ercolani hanno smesso di produrre immondizia. Semplicemente la ributtano in mezzo alla strada.
Era contento il sindaco Nino Daniele, che poteva vantare il 50% di tasso di riciclo dei suoi concittadini. Peccato che però è durato poco, e delle “forze oscure” hanno riportato la situazione com’era prima. Anzi, forse ancora peggio perché quelle specie in via d’estinzione che erano i turisti, per la maggior parte stranieri, si erano illusi che la zona fosse stata ripulita. Tornati a visitare questi bellissimi posti però, hanno trovato una brutta sorpresa: per raggiungere gli scavi, o semplicemente un ristorante, sono costretti a fare lo slalom tra i sacchetti dell’immondizia.
Ma non finisce qui. Quei rifiuti pericolosi, quelli solidi che la gente tanto soleva lasciare ai margini della strada e per cui il nostro Presidente del Consiglio aveva promesso pene durissime (addirittura il carcere), non sono più ai margini delle strade, ma addirittura al centro delle piazze, come un monumento simbolo di una città abbandonata a sè stessa, e che senza telecamere che ne documentino lo stato, sembra si sia rassegnata al suo triste destino.
Sto combattendo una guerra per la legalità e molto spesso in totale isolamento. Il sistema di illegalità era diffuso: Ercolano aveva la media di rifiuti pro capite più alta d’Italia: un chilo e 300, contro i 900 grammi della media nazionale. Vuol dire che nei cassonetti veniva sversato materiale illegale, dai tessuti al materiale per l´edilizia. Le proibizioni ci sono valse veri e propri sabotaggi
spiega il sindaco, che ormai rischia la sua stessa incolumità per tentare di combattere questa situazione. E lo Stato che fa? La risposta probabilmente ci verrà data durante le prossime elezioni fra quattro anni.
Fonte: [Repubblica]
maria guastaferrro 17 Maggio 2010 il 7:30 pm
si stava meglio quando si stava peggio. Rimpiango il vecchio sistema di raccolta dei rifiuti, la monnezza veniva depositata in appositi cassonetti e prelevata ogni mattina ad orario, ora l’immondizia sosta per giorni per le strade senza che nessuno si preoccupi di prelevarla, le strade sono sempre sporche (ma gli spazzini non ci sono più? ) e hanno anche la sfrontatezza di farci le multe per aver messo i sacchetti fuori orario . Vi chiedo di rimettere i cassonetti che c’erano una volta cosi l’immondizia sarà perlomeno chiusa e ora che arriva l’estate non si sentiranno sgradevoli odori e non si vedra lo spettacolo indecente di queste buste sparse dappertutto. Spero che qualcuno legga questa mia e si faccia portavoce con chi governa la nostra povera e sfortunata cittadina che potrebbe vivere di turismo con le bellezze paesaggistiche e monumentali che ha e invece i turisti scappano via delusi.