E’ ancora a livello sperimentale, ma per molti si tratta del futuro dell’energia eolica. Si tratta di una turbina galleggiante montata attualmente a 6 miglia di distanza dalla costa norvegese Sud-Occidentale. La sua peculiarità è che non è agganciata sul fondo del mare, ma come se fosse una barchetta si muove in su ed in giù a seconda delle onde. La sua base è un cilindro di acciaio capace di galleggiare che rimane zavorrato per mantenere la posizione verticale e l’unico aggancio al suolo (ovvio, altrimenti scapperebbe via) è rappresentato da tre punti di ormeggio quasi invisibili.
Il progetto, denominato Hywind, è partito nel 2010 e si concluderà quest’anno. Finora ha generato 15 MWh di energia eolica, una capacità medio-alta, ma che comunque è incoraggiante visto che gli impianti eolici a terra non li vuole più nessuno, e questi potrebbero spostarsi in mare dove non vengono nemmeno visti. Questo passaggio però comporta che le turbine debbano avere un impatto ambientale quasi nullo. Per questo sono nate le turbine galleggianti.
Secondo i progetti, se l’esperimento dovesse andar bene, potrebbero essere installate altre turbine un po’ più piccole, dai 5 ai 7 MW, anche in altri punti della Terra, e per questo da oggi un gruppo di esperti ha cominciato le rilevazioni nel Mediterraneo per capire se e quali sono i punti in cui vale la pena di provarci. Ovviamente questo non è l’unico progetto in corso. Un’azienda tedesca, la SkySails, sta cercando di migliorare la tecnologia, di cui vi parlammo tempo fa, della centrale eolica ad aquiloni che tirano dei cavi con la forza del vento, collegati a dei generatori elettrici. Ma in ogni angolo del mondo si stanno sviluppando progetti più o meno grandi per far sì che un giorno l’energia eolica possa sostituire, insieme alle altre rinnovabili, quelle fonti che attualmente conosciamo.
[Fonte: The Guardian]
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