La General Electric, multinazionale di servizi energetici stanunitense, ha appena diffuso la notizia di un suo ingente investimento nel Regno Unito. Il progetto che vede impegnata la GE in Gran Bretagna prevede lo sfruttamento della tecnologia dell’eolico off-shore. Cento milioni di dollari i fondi stanziati per la realizzazione di un nuovo mega-impianto.
Un progetto ambizioso che si stima garantirà nuovi posti di lavoro ad un totale di 2000 persone. Poco male, in questi tempi di difficile e lenta ripresa dalla grave crisi economica mondiale dello scorso biennio, che non ha risparmiato nemmeno la ricca e florida Inghilterra.
Il Regno Unito dispone del primo grande parco eolico offshore, North Hoyle. La General Electric prevede di investire 340 milioni di euro nel settore dell’energia eolica in Europa nell’arco dei prossimi 10 anni.
La società ha detto di non aver ancora deciso dove costruire l’impianto ma, ovunque fossero costruite le nuove turbine eoliche off-shore, questo progetto vedrà l’investimento di un capitale ingente, cento milioni di dollari, in Gran Bretagna, con la creazione di nuovi posti di lavoro e di energia pulita. Il Regno Unito occupa una buona posizione per la produzione di energia pulita dai potenti venti marini, ma la chiusura di un impianto a Vestas nell’Isola di Wight lo scorso agosto è stata molto imbarazzante per i ministri, lasciando la Gran Bretagna senza grandi impianti produttori.
La costruzione di migliaia di enormi turbine offshore è una parte fondamentale del programma del governo, che prevede così di rispettare i suoi impegni per tagliare i gas serra, ma anche di garantire la continuità dell’approvvigionamento energetico nel prossimo decennio, quando le centrali nucleari e a carbone risulteranno obsolete.
La Ge progetta di costruire altri impianti nei prossimi anni anche in Norvegia, Svezia e Germania.
Come ha spiegato Magued Eldaief, managing director alla GE:
Crediamo che l’eolico offshore abbia davanti a sè un futuro luminoso. Questi investimenti ci permetteranno di utilizzare le risorse non sfruttate dell’eolico offshore in Europa.
Doug Parr, di Greenpeace, si è congratulato per l’investimento americano in Gran Bretagna:
La tecnologia pulita è destinata ad essere il settore in crescita per eccellenza del 21° secolo, e questo annuncio dimostra che, con i giusti incentivi da parte del governo, la Gran Bretagna potrebbe occupare una posizione di prestigio nel campo delle rinnovabili.
L’industria eolica offshore potrebbe arrivare ad impiegare ben 70.000 persone nel Regno Unito entro il 2020. Poco male, no?
[Fonte: Huffington Post]