La Cina è l’unico Paese al mondo che ha una piena fiducia nell’energia nucleare. Mentre molti Paesi hanno abbandonato i programmi sull’energia atomica ed altri li hanno rallentati, solo Cina, India e Russia hanno deciso di incrementarli. Ma è il Paese più popolato al mondo quello che vuol farlo in misura maggiore, avendo già avviato oltre la metà delle costruzioni di nuovi reattori del mondo. Una notizia arrivata oggi però ci mostra che non tutto è perduto. Pare infatti che la produzione energetica proveniente dal vento, almeno per lo scorso anno, abbia superato quella nucleare.
I dati sono dell’Earth Policy Institute, quindi un’istituzione indipendente non legata al Governo di Pechino. Secondo i loro dati nel 2012 la produzione di energia eolica è stata persino del 2% superiore a quella del nucleare. Un sorpasso storico in un momento molto importante. Questo sorpasso conferma un trend impressionante. Mentre dal 2007 in poi l’energia nucleare è cresciuta con un tasso del 10% all’anno, l’eolico è cresciuto dell’80% all’anno, portando così al sorpasso nel 2012.
In questo fenomeno ha pesato il disastro di Fukushima. Anche se la Cina non ha fermato la sua avanzata nel nucleare (sono in progetto ben 29 nuovi reattori), il Governo ha voluto perlomeno rallentarla, controllando che nei 19 reattori attualmente in costruzione tutte le norme di sicurezza fossero seguite alla lettera. In questo modo anche se si continuano a costruire centrali, lo si fa più lentamente, permettendo appunto all’eolico di produrre una quantità di energia maggiore. Viene anche a mancare l’obiettivo che i responsabili dell’energia si erano posti di raggiungere: 40 mila Megawatt di capacità nucleare entro il 2015 (circa tre volte e mezza rispetto ad oggi), rivedendo i piani a lungo termine ed abbassando per ora la soglia dai 100 mila Megawatt previsti per il 2020 a 70 mila.
Diverso è invece il piano per l’eolico. Attualmente la Cina possiede circa 19 mila Megawatt di energia eolica installata, la quale si prevede possa persino raddoppiare nel solo 2013. La sicurezza di questa tecnologia ed i miglioramenti nello sviluppo infrastrutturale anche nelle zone più remote del Paese hanno permesso così di rivedere al rialzo le stime sulla produzione, facendo immaginare per il 2015 almeno 100 mila MW installati e 200 mila entro il 2020. Se si realizzasse questo obiettivo il Governo di Pechino potrebbe persino decidere di abbandonare i suoi progetti nucleari dato che sono troppo costosi e perché al momento l’uranio che serve per le centrali viene importato, mentre di vento ce n’è illimitatamente.
[Fonte: Treehugger]
Photo Credits | Getty Images
Commenti (1)