Abbiamo spesso tessuto le lodi del nostro Paese quando si è trattato di energia rinnovabile in quanto negli ultimi anni è sempre rientrata nell’elenco dei Paesi che hanno investito di più. Ma purtroppo, guardando il quadro nel suo complesso, non sembra che l’Italia faccia così bene, almeno per quanto riguarda l’eolico.
In precedenti rilevazioni abbiamo mostrato come l’Italia si fosse piazzata al’ottavo posto a livello mondiale per investimenti in questo settore nel 2011. In Europa siamo arrivati solo sesti, dietro Danimarca, Germania, Spagna, Portogallo e Irlanda, nel totale dell’energia eolica installata, e quarti in quanto a nuova energia eolica installata nel 2011 dietro a Germania, Svezia e Gran Bretagna.
Numeri buoni, senza dubbio, ma che comparati con le altre fonti energetiche non fanno sorridere poi così tanto. Secondo l’Associazione Europea Energia del Vento (EWEA), il nostro Paese produce appena il 4,2% di energia dal vento, che certamente non è poco, ma molto meno se paragonato all’apripista europea, la Danimarca, che dal vento prende oltre un quarto (25,9%) della sua energia. I danesi saranno anche irraggiungibili, ma ci siamo fatti superare in questa classifica anche dalla Spagna e persino dal Portogallo che producono più di tre volte la nostra energia eolica rispetto al fabbisogno nazionale.
E’ vero che noi recuperiamo un po’ con l’idroelettrico ed il solare, ma come ha dimostrato l’emergenza freddo di questi giorni, la dipendenza dell’Italia dai combustibili fossili, ed in particolare gas e petrolio, è ancora preponderante. Ad ogni modo i dati dell’EWEA rendono evidente che il vento è ancora poco sfruttato non solo da noi, ma in gran parte del mondo, visto che attualmente i parchi eolici producono “appena”, si fa per dire, 204 Twh di elettricità che basterebbero appena per il 6% del fabbisogno europeo, ma i numeri sono in crescita e si spera che tra qualche anno possano raggiungere la doppia cifra un po’ ovunque.
[Fonte: Ansa]
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Marco 15 Febbraio 2012 il 2:27 am
Ecco, bravi, sperate di raggiugere la doppia cifra = doppia devastazione eolica ovunque. Proprio un proposito che si addice ad un sito “ecologista”.
Marco Mancini 15 Febbraio 2012 il 10:00 am
e sarebbe meglio invece farci ammorbare dalle centrali a carbone o a petrolio? o forse è meglio avere una bomba atomica in casa?
Orso Tibetano 15 Febbraio 2012 il 10:59 pm
Il punto è, che al contrario di quello che si vuol far credere, l’Italia, NON è il paese del vento!!! nessuno si è mai chiesto perchè a differenza di altre nazioni in Italia non c’erano mulini a vento??? o comunque molto pochi…. non bisognerebbe mai dimenticarsi che è il vento a far girare le pale, non le pale che girando provocano vento ed agire di conseguenza…
Marco Mancini 16 Febbraio 2012 il 10:19 am
bè non direi. Essendo una penisola, abbiamo un enorme potenziale nell’off-shore (quello fatto bene secondo le regole, non lo schifo che stanno facendo ultimamente), mentre cosa dire di tutte le colline che possiamo sfruttare? In Italia di vento ce n’è almeno quanto c’è il sole, soltanto che non sappiamo sfruttarlo
Orso Tibetano 16 Febbraio 2012 il 11:25 pm
le ore medie di vento in italia sono 1500 all’anno… le ore minime di vento perchè un impianto sia redditizio 2000… a parte questo le colline stanno bene anche senza essere devastate da cementificazione e disboscamento…