Ebbene, in questo scenario uno dei punti di discussione più importanti sembra essere relativo alla necessità di fare i conti con l’impatto ambientale. Ovvero, far sì che lo sviluppo imponente dell’eolico in mare non contrasti con la necessità di assicurare che la potenza eolica offshore non danneggi il delicato ecosistema acquatico. Ma come fare?
La nascita di una nuova coalizione europea
Proprio per poter perseguire queste finalità con la giusta sostenibilità, è nata una nuova coalizione europea che unisce le ONG ambientaliste, gli operatori dell’industria eolica e i gestori dei sistemi di trasmissione. L’obiettivo è, intuibilmente, lavorare insieme, affinché l’Europa possa realizzare la propria espansione energetica green in modo sostenibile e compatibile con la tutela dell’ambiente.
Il nuovo organismo, la Coalition for offshore energy and nature, si concentrerà sulle migliori pratiche, concordando gli approcci ritenuti più opportuni per lo sviluppo dell’eolico in mare, con preservazione della biodiversità e degli ecosistemi marini.
Una collaborazione necessaria
Che la nascita di questa coalizione sia un passo fondamentale per abbattere l’impatto ambientale dell’eolico in mare è ben comprensibile. Gli operatori industriali e le ONG devono infatti cooperare fianco a fianco per conseguire obiettivi comuni che arriveranno a rendere l’Europa il primo Continente al mondo climaticamente neutro.
In tale scenario, come in parte abbiamo già rammentato, l’energia eolica offshore non potrà che rivestire un ruolo di grande rilievo, centrale per la transizione energetica europea.
Rileviamo infine, in questo ambito di interesse, come la nascita della coalizione europea segua di pochi giorni il lancio del Manifesto italiano per l’eolico offshore, realizzato mettendo in team le competenze di alcuni player fondamentali come ANEV, Legambiente e Greenpeace.
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