L’eolico sarà l’energia del futuro. E’ quanto emerso dalle ultime rilevazioni di Legambiente e Terna, secondo cui nella migliore delle ipotesi entro il 2020 il solo comparto eolico potrebbe raggiungere il 20% di copertura del fabbisogno nazionale. Numeri eccezionali in quanto il limite del 20% nella previsione iniziale doveva essere raggiunto dal mix di rinnovabili (cioè compreso anche il solare, l’idroelettrico, ecc.), ed invece potrebbe essere raggiunto esclusivamente dall’eolico.
Ma andiamoci cauti perché questo è lo scenario più ottimistico. Attualmente infatti in Italia il fabbisogno energetico nazionale è coperto soltanto per il 6,4% dall’energia eolica, con punte del 9%, ed anche se mancano ancora 7 anni e mezzo al 2020, l’incremento previsto del 14% circa potrebbe essere anche minore, pure delle metà. Questi dati sono stati presentati ieri in occasione dell’edizione 2012 del Global Wind Day, la giornata mondiale dedicata al vento per la decima volta della sua storia, e che finalmente vede prospettive se non rosee quasi di questo comparto.
È necessario dare il giusto risalto a un settore che ha tutte le potenzialità per favorire la crescita del nostro Paese creando occupazione e sviluppo, migliorando la bilancia commerciale, riducendo la dipendenza dall’estero per l’importazione di combustibili fossili
ha dichiarato Simone Togni, presidente dell’Anev, Associazione Nazionale Energia del Vento. Parole con cui non possiamo che essere d’accordo. Nonostante il tanto parlare in senso negativo che si è fatto negli ultimi tempi, con alcuni rappresentanti dell’intellighenzia che affermavano che le pale eoliche rovinassero il paesaggio, secondo l’ultimo sondaggio effettuato dall’istituto di Renato Mannheimer, il 90% degli italiani è favorevole all’energia eolica. Un comparto che tra l’altro crea anche numerosi posti di lavoro. Ieri inoltre è stato dato l’annuncio della costruzione del più grande parco eolico al mondo che sarà realizzato in Kenya e che avrà 365 pale eoliche su un territorio di 165 chilometri quadrati nella regione del lago Turkana.
[Fonte: Corriere della Sera]
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