Le Associazioni delle imprese operanti nel settore delle energie rinnovabili, ed alcune Associazioni ambientaliste, nella giornata di ieri, mercoledì 17 marzo 2010, hanno inviato una lettera ad Ugo Cappellacci, Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, e per conoscenza ai Consiglieri Regionali, a Claudio Scajola, Ministro per lo Sviluppo Economico, ed a Raffaele Fitto, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali. La lettera inviata, in particolare, è stata sottoscritta da Aper, Anest, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Ises Italia, Legambiente, Itabia e Fiper in merito a dei provvedimenti che la Giunta della Regione Sardegna ha adottato e che, secondo le Associazioni, rischiano seriamente di ostacolare sul territorio sardo lo sviluppo e l’espansione delle energie rinnovabili, a partire da quella generata da fonte eolica.
Con la lettera le Associazioni chiedono il ritiro di questi provvedimenti che, in particolare, prevedono l’istituzione di una apposita Agenzia che si occuperà su tutto il territorio sardo delle attività inerenti la realizzazione e la gestione degli impianti fotovoltaici.
Le Associazioni, pur condividendo la necessità di promuovere e migliorare per la Regione Sardegna la sostenibilità ambientale e paesaggistica del territorio, ritengono, anche per ragioni di libero mercato, che una apposita Agenzia non possa letteralmente monopolizzare la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte eolica, fotovoltaica e da tutte le altre attraverso una società controllata.
A tal fine nella lettera si fa presente come la Regione Sardegna in Italia sia tra quelle con favorevoli regimi di irraggiamento solare e di vento, e che per la data del 2020 ha degli impegni e degli obblighi da rispettare per quel che riguarda i livelli di energia da produrre attraverso le fonti rinnovabili che permettono la produzione di elettricità. Quindi, le Associazioni chiedono il ritiro dei provvedimenti sia per mantenere gli impegni assunti in sede europea, sia nel rispetto dei principi costituzionali ma anche comunitari.