Eni è fortemente presente in Angola con progetti di sostenibilità importanti, che si articolano su fronti molto diversi tra loro. Tra questi l’accesso alla energia e all’acqua, lo sviluppo socio-economico, la salute, l’educazione e l’ambiente. Ed è proprio tenendo al centro dell’attenzione queste importanti variabili che Eni lavora ogni giorno con serietà e dedizione, con l’obiettivo di garantire una sempre maggiore sostenibilità.
Il Blocco 15/06 West Hub
I progetti di sostenibilità in Angola sono tanti, le principali attività riguardano la messa in produzione di circa 450 milioni di barili di riserve di petrolio attraverso due progetti: il primo è West Hub ed è stato sanzionato nel 2010, il secondo è East Hub ed è stato sanzionato tre anni più tardi. Nel 2014 ha preso il via il progetto West Hub Development nel Blocco 15/06 che ha portato alla produzione di 45.000 barili di olio/giorno e che si conta porterà a garantire la produzione di 100 mila barili/giorno attraverso lo sfruttamento di pozzi sottomarini, raggruppati in cluster e connessi attraverso collettori. Un risultato enorme per l’industria e per gli sviluppi in acque profonde, che fa ben sperare anche per il futuro.
Gli impianti
Attraverso la FPSO N’Goma (Floating Production Storage and Offloading Unit) Eni ha sviluppato e collaudato un sistema innovativo di produzione sottomarino. Dopo importanti lavori di manutenzione, l’unità ha lasciato il cantiere navale Keppel di Singapore il 6 maggio 2014 e dopo poco più di un mese, il 14 giugno, ha raggiunto l’Angola (Port Amboim). Qui è stata integrata con i due moduli (riduzione solfati e sistema di pompaggio hot-oil) costruiti presso il cantiere angolano di Paenal ed è stata ormeggiata offshore. A settembre sono iniziati i collaudi del sistema di produzione sottomarino, dopo due mesi invece è stata avviata la produzione del campo, mettendo in erogazione il pozzo Sangos 301.
Sottomarini e linee di collegamento
26 croci, 10 collettori e 10 unità di distribuzione elettro-idrauliche: è quanto comprende il sistema di produzione sottomarino che pesa intorno alle 4.100 tonnellate. Per costruire il sistema di produzione Eni ha seguito il principio “Lego”, installando diversi moduli in posizione prestabilite. L’apertura dei pozzi sottomarini viene poi convogliata attraverso un sistema di linee sottomarine rigide e flessibili per una lunghezza totale di circa 185 km.
Le fasi della strategia
Il progetto West Hub è sviluppato in fasi, prestando attenzione a numerose variabili. Il progetto, iniziato nel novembre del 2014, dovrebbe completarsi definitivamente a inizio 2017. La configurazione e lo sviluppo dei campi di West Hub ha sfruttato le sinergie stabilite all’interno dello schema di sviluppo originario, che permetterà di anticipare la messa in produzione dei campi di Mpungi e Vandumbu.
Vantaggi
Il progetto West Hub può rappresentare l’esempio migliore da seguire anche in futuro, per lo sviluppo di progetti simili. Come sottolineato da Eni, le performance in termini di tempi e costi sono eccellenti, sia comparate ai benchmark interni aziendali che alle performance medie dell’industria Oil & Gas. Rapidità e ottimizzazione dei costi: non si può chiedere di meglio. Alla produzione di sviluppo West Hub, seguirà una fase di ramp up della produzione nei prossimi mesi, fino al raggiungimento di una produzione giornaliera di circa 90.000 bbls/giorno.
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