Cinque piccoli comuni in Abruzzo puntano sulle energie rinnovabili, sull’ecoturismo e sulla mobilità sostenibile per riuscire a ripartire dopo il terribile terremoto del 6 aprile 2009. I cantieri per la ricostruzione diventano un’occasione per guardare al futuro in termini di sostenibilità e di Green Economy.
Nei comuni terremotati di Fontecchio, Pescomaggiore (frazione dell’Aquila), Fano Adriano, Tione degli Abruzzi, Civitella Casanova gli abitanti uniti in un progetto green, uno statuto partecipato del paese che si incanala nel più ampio progetto dei Borghi attivi patrocinato dal WWF di Teramo e dall’Acri.
Come ha di recente dichiarato il sindaco di Fontecchio, Sabrina Ciancone, “l’orgoglio della bellezza non basta”. I cittadini sono stati parte integrante e primo motore dell’idea di un rinnovamento basato sull’uso delle energie rinnovabili, sull’obiettivo eco turismo, sul risparmio energetico degli edifici e sulla mobilità sostenibile. Il sindaco di Ciancone ha dichiarato:
Abbiamo potuto verificare la fattibilità tecnica di alcune idee dei cittadini. È stato il primo passo per dare il via a un’ulteriore fase del progetto Borghi attivi. A Fontecchio puntiamo soprattutto su social housing e mobilità sostenibile. Il paese non si è spopolato, anzi. Attualmente sono 404 i residenti, dopo il sisma molti giovani si sono trasferiti qui, l’età media si è molto abbassata, è oggi sui 50 anni. Cosa li ha spinti a venire qui? Oltre al patrimonio architettonico possiamo vantare sicurezza sociale, un contesto naturale rassicurante, tutte cose che senza merito abbiamo ereditato e che vogliamo mantenere.
Piedi fermi nel passato, con la volontà di non perdere la propria eredità, ma sguardo volto al futuro, per affrontare la ricostruzione come una possibilità, cercando di lasciarsi alle spalle non solo l’evento distruttivo del 2009, ma anche tutte le problematiche che a esso sono conseguite, la ricostruzione a rilento e le polemiche sull’insufficienza degli aiuti statali.
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