Un’agenzia internazionale per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili. Questo è IRENA, acronimo di International Renewable Energy Agency, nata ufficialmente ieri in seguito alla firma dell’atto costitutivo a Bonn, in Germania, nell’ambito della Founding conference. Sono settantacinque, al momento, i Paesi firmatari tra cui Germania, Spagna e soprattutto l’Italia. Scopo principale della nuova Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili è quello di dare un forte impulso allo sviluppo, a livello globale, delle energie rinnovabili e di offrire agli Stati membri un punto di riferimento per quanto riguarda consulenze politiche, tecniche e finanziarie in ambito energetico.
IRENA, inoltre, avrà il compito di promuovere una forte collaborazione tra i vari Paesi nelle politiche energetiche, favorendo l’uso delle energie rinnovabili a scapito di quelle da fonti fossili e di quella nucleare. Il progetto IRENA, che ha preso il via in Germania nel 2006 per fare da contraltare all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), si basa sulle ampie potenzialità delle rinnovabili. L’energia rinnovabile, infatti, si sta affermando sempre più in tutto il mondo: si contano oltre 250 gigaWatts di potenza installata (senza contare i grandi impianti idroelettrici) e circa 148 miliardi di dollari di investimenti nel settore. Per garantire un corretto avvio di IRENA, gli Stati membri hanno scelto di istituire anche una Commissione preparatoria.
A sottoscrivere per l’Italia l’atto costitutivo dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili è stato l’ambasciatore Antonio Puri Purini. Soddisfatto il ministro degli Esteri, Franco Frattini che in una nota del ministero degli Affari Esteri ha dichiarato che
L’adesione dell‘Italia e’ dettata dalla convinzione che una risposta efficace alla sfida energetico-ambientale passi, da un lato, attraverso la promozione delle fonti rinnovabili e, dall’altro, attraverso la creazione di un nuovo sistema di governance mondiale.