E’ sempre una buona notizia quando molti studi diversi affermano la stessa cosa. Il Solar Utility Study ha concluso che il 2015 sarà l’anno in cui l’energia solare inizierà a raggiungere la parità di rete (nel senso che avrebbe circa lo stesso costo dell’elettricità prodotta da altre fonti). Intanto, il fondatore del Prometheus Institute ha detto che:
due terzi del mercato statunitense (di elettricità venduta), utilizzando sistemi fotovoltaici, raggiungeranno la parità di rete entro il 2015. La cifra comprende gli incentivi fiscali federali e presuppone che i tassi di elettricità aumenteranno in media dell’1%, un ipotesi conservatrice. I sistemi solari sono in grado di produrre energia elettrica al di sotto dei prezzi di rete di circa il 10% del mercato statunitense oggi. Questo numero sarà portato a due terzi del mercato a causa della rapida diminuzione del costo dei moduli e di altri componenti del sistema come le griglie. I sistemi solari commerciali raggiungeranno circa 2-3 dollari per watt installato e quelli residenziali circa 4 dollari entro il 2015, rispetto ai più di 6 dollari per watt di oggi.
Ora, naturalmente, è discutibile che gli incentivi fiscali siano ciò che sta aiutando a rendere competitivo il solare, anche se, va ricordato, in passato le stesse agevolazioni hanno aituato la generazione dell’industria dell’energia “sporca” nello stesso modo. Per non parlare che l’energia solare ha un minor numero di “problemi esterni” che gli altri dovranno pagare, in modo che le spese fiscali si recuperino da sole nel corso del tempo (meno smog, meno perdita di produttività a causa dell’asma e dell’inquinamento, minori costi sanitari, meno costi relativi al riscaldamento globale, ecc.).
Dobbiamo sempre essere molto cauti quando si tratta di incentivi monetari, perché c’è sempre una possibilità che si punti sul cavallo sbagliato ed effettivamente si rallenti il progresso che, altrimenti, avrebbe luogo per le tecnologie relativamente meno competitive. Le sovvenzioni destinate alla produzione dell’etanolo di mais sono un buon esempio di questo incentivo sbagliato. Un buon modo per evitarlo è quello di creare incentivi che non scelgano specifici vincitori, per esempio, un credito d’imposta per l’energia solare che non specifica il metodo di produzione (energia solare termica o fotovoltaica), ma che premino solo i più meritevoli in base ai risultati ottenuti. Se poi dovessimo raggiungere la parità di costi anche prima del 2015, ben venga qualsiasi soluzione.
Fonte: [Treehugger]
angelo 24 Luglio 2009 il 11:49 am
Se si legge l’articolo da un altro punto di vista si può leggere che finalmente nel 2015 i pannelli fotovoltaici produrranno più corrente di quanta ne è stata necessaria per produli.