In materia di produzione di energia da fonti rinnovabili occorre da un lato favorire, nell’ambito degli obiettivi europei, il loro pieno raggiungimento, ma contestualmente questo deve avvenire senza andare ad appesantire le bollette energetiche dei consumatori. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione dell’AEEG, Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas sul Decreto Rinnovabili per il quale, di conseguenza, servirebbero misure sia anti-speculazione, sia di contenimento dei costi.
In merito l’Authority ha inviato sia al Governo italiano, sia al Parlamento, una segnalazione inerente proprio lo schema di Decreto legislativo con il quale il nostro Paese recepisce la “2009/28/CE“, ovverosia la Direttiva europea sulle rinnovabili. Nel complesso l’AEEG rileva per il Decreto aspetti sia positivi, sia condivisibili, ma nello stesso tempo servono dei correttivi proprio sugli oneri in bolletta che solo lo scorso anno sui consumatori hanno pesato per oltre tre miliardi di euro.
Con una nota ufficiale l’AEEG ha indicato le criticità che andrebbero superate, a partire da sovrapposizioni per quel che riguarda i compiti di attuazione in sede istituzionale, e passando per la necessità di un maggior ricorso a strumenti di mercato e meno agli incentivi amministrati che di norma sono meno efficienti. Inoltre, per l’Authority andrebbe limitato il rinvio dell’entrata in vigore di norme e criteri attraverso successivi decreti attuativi; questo perché in tal modo gli operatori del settore delle rinnovabili non possono far leva sia su norme, sia su tempi certi per poter effettuare ma anche programmare gli investimenti.
Per quel che riguarda invece le misure anti-speculazione, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas caldeggia provvedimenti e poteri di intervento tali da mettere un argine al proliferare delle richieste che vengono avanzate con fini meramente opportunistici. Il tutto al fine di proseguire positivamente nel percorso di promozione nel nostro Paese dell’uso delle fonti rinnovabili.