Lo scorso anno in Italia il 21,2% del fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato “coperto” grazie alla produzione che è giunta dallo sfruttamento delle fonti rinnovabili. A darne notizia è stato il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, nel Bilancio elettrico italiano relativo all’anno 2009, da cui è altresì emerso un incremento, rispetto al 2008, dell’11,11% della potenza complessiva da impianti alimentati con fonti rinnovabili, che si è attestata a quota 26,5 GW, ed un incremento della produzione lorda di energia elettrica del 19,2%, sempre rispetto all’anno 2008, a quota 69,3 TWh.
In prevalenza la quota di energia elettrica con le fonti rinnovabili è stata nel 2009 quella proveniente dall’idroelettrico, ma nel 2009 c’è stata comunque una forte crescita dell’eolico; nei dodici mesi, infatti, sono stati installati ben 1.360 MW di potenza di parchi eolici sul territorio nazionale portando la potenza complessiva a 4.898 MW con un incremento del 38% rispetto al 2008.
Ma il tasso di crescita più rilevante lo scorso anno, in termini numerici e di potenza, lo hanno fatto registrare gli impianti fotovoltaici. Dal Bilancio elettrico italiano 2009 del GSE, infatti, è emerso che rispetto al 2008 gli impianti fotovoltaici lo scorso anno sono più che raddoppiati sia in termini numerici, sia in termini di potenza complessiva cumulata. Nel dettaglio, a fine 2009 si contavano la bellezza di 71.288 impianti per complessivi 1.144 MW di potenza.
Buoni sono anche i dati dell’anno 2009 relativi anche ai nuovi impianti per la produzione di energia da rifiuti e biomasse con un incremento della potenza complessiva installata del 30% a 2.018 MW rispetto ai 1.555 MW dell’anno 2008, mentre l’energia prodotta, a 7.631 GWh, è aumentata lo scorso anno del 28%. Complessivamente, rispetto al consumo interno lordo, il Gestore dei Servizi Energetici ha inoltre rilevato dal Bilancio elettrico italiano come l’aumento dell’incidenza della produzione da fonti energetiche alternative sia stato sostenuto dal maggior apporto delle rinnovabili, ma anche dalla diminuzione della richiesta di energia elettrica.
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