Le patate stanno entrando a far parte della catena di quei prodotti della Green Economy maggiormente in uso: dopo le riciclelle, le patate ottenute dagli scarti alimentari, oggi i tuberi più diffusi al Mondo sono impiegati per produrre energia elettrica.
L’idea è venuta ad un gruppo di ricercatori dell’Università Yissum Research Development Company di Gerusalemme che hanno messo a punto una batteria da 1,5 Volt realizzata con una fetta di patata bollita.
Il progetto dei ricercatori non solo si mostra innovativo ed ecologico ma anche molto economico visto che il costo della batteria di patata è fino a 50 volte inferiore a quello di una normale pila elettrica, mentre la sua durata e longevità è fino a 10 volte superiore. Inoltre la produzione delle patate, diffuse in 130 Paesi, è garantita tutto l’anno, e a costi molto bassi. La batteria che produce energia elettrica da fonti rinnovabili, è realizzata con una fetta di patata bollita, perché è stato dimostrato che una patata bollita prima di essere sottoposta ad un processo di elettrolisi, produce un quantitativo di energia elettrica 10 volte superiore rispetto ad una patata cruda.
La patata viene poi messa in contatto con un elettrodo di zinco e uno di rame e, una volta collegati assieme, la batteria è pronta. Può rimanere attiva per giorni se non settimane, non trovando una forte resistenza del ponte salino ottenuto con la patata. Il suo uso potrebbe avere diversi campi di applicazione, a partire dalla realizzazione di dispositivi medici, a impatto zero e a basso costo. Come spiega uno dei ricercatori del progetto, Yaacov Michlin,
La capacità di fornire energia elettrica con mezzi così semplici e naturali potrebbe essere di beneficio per milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo, portando luce e telecomunicazione nella loro vita, in zone attualmente prive di infrastrutture elettriche.
[Fonte: Ansa]
[Foto: freshplaza]