Non bastano le tariffe più basse e la mentalità più green. Nonostante le fonti rinnovabili siano sempre più sfruttate in tutto il mondo, il carbone continua a crescere. A duecento anni dall’inizio della rivoluzione industriale ancora il carbone la fa da padrona, e nonostante si sappia che è la fonte energetica più inquinante e sia pericolosa per la salute, secondo i dati del BP Statistical Review of World Energy, non solo non decresce, ma la quantità utilizzata continua ad aumentare.
Lo scorso anno infatti la quantità di energia prodotta attraverso le centrali a carbone è aumentata del 5,4% e la produzione del carbone stesso del 6,1%. Cifre che sarebbero andate bene ad inizio ‘900, non oggi quando abbiamo a disposizione la tecnologia fotovoltaica o il geotermico. Alla fine dei conti l’anno 2011 è stato quello che ha fatto registrare il più alto utilizzo di questo combustibile dal 1969: il 30,3% del mercato energetico globale è coperto da questo fossile.
Per questo tutti gli sforzi che si fanno per tentare di limitare le emissioni e mantenere sotto controllo il riscaldamento del pianeta, cioè al di sotto dei 2 gradi Celsius, sembrano inutili. Di questo passo la relazione deduce che entro il 2050 il riscaldamento sarà molto maggiore dei due gradi.
Ma non tutto è perduto. Secondo lo stesso rapporto se c’è una fonte energetica che cresce allo stesso ritmo del carbone è quella rinnovabile. Come spiegato in un precedente post, il 2011 è stato l’anno record di investimenti nel settore, con un incremento del 17,7% e con l’energia eolica che da sola è arrivata a coprire un quarto del fabbisogno energetico mondiale (25,8%). Anche l’energia solare cresce tanto, +86,3% rispetto al 2010, ma la base di partenza era più bassa ed ancora i numeri dell’eolico non sono nemmeno avvicinabili. La strada è tracciata, ed il sogno di eliminare il carbone con le rinnovabili è ancora lontano dall’essere realizzato, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
[Fonte: Treehugger]
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