Ogni tanto arrivano anche buone notizie per le tasche di noi italiani. L’Authority per l’energia, per bocca del suo Presidente Alessandro Ortis, ha dichiarato che nel 2009 le bollette di luce e gas saranno un pò più leggere, e in questo momento di crisi ce n’è proprio bisogno.
Le condizioni perchè ciò avvenga, spiega Ortis, sono due: la prima è che il petrolio non riprenda la corsa pazza dello scorso anno, ma rimanga sui costi di scambio attuali; la seconda è che, per l’uso domestico, lo Stato tagli l’Iva, attestandola al 10% fisso, già presente nel primo scaglione di consumo.
I maggiori tagli dovrebbero essere destinati alle bollette del gas, visto che la situazione nell’Est Europa si sta calmando e il prezzo dei combustibili fossili pare aver raggiunto un certo equilibrio. Ma lo Stato deve dare una mano sostanziale, dato che nell’obiettivo di rilanciare l’Economia non può dimenticarsi che le spese fisse delle famiglie sono molto gravose. Per questo motivo, soprattutto per quanto riguarda l’energia elettrica, sarebbe bene fissare l’Iva al 10% e tagliare alcuni dei troppi oneri, che lo stesso Ortis, considera impropri, che gravano sulle spalle dei cittadini, come accise, addizionali e oneri addizionali, le quali oltre ad essere addebitate a consumatori che non sanno nemmeno di pagare, sono anche tassate con l’Iva. La richiesta fatta ieri al Senato quindi è stata di tagliare l’Iva anche su queste addizionali inutili.
Un ultimo accenno è stato fatto anche sulle rinnovabili. Infatti l’Authority per l’energia ha a cuore il futuro dell’ambiente, e per questo chiede allo Stato di effettuare tagli consistenti anche nel settore delle energie rinnovabili, in maniera tale da renderle sempre più competitive e soprattutto vantaggiose, in modo da favorirne lo sviluppo nel più breve tempo possibile. I risparmi per le famiglie italiane, se tutto ciò dovesse accadere, risulterebbero di circa 100 milioni di euro l’anno per quanto riguarda le vecchie forme energetiche, e di 90 milioni l’anno per le rinnovabili. Attendiamo la risposta del Governo.
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