La raccolta differenziata dell’umido oggi esiste già, e non è di certo una novità dell’ultimo anno. A breve però potrebbe cambiare il modo di sfruttare questo rifiuto. Mentre oggi perlopiù si utilizza l’umido per creare del compost, secondo alcuni studi britannici pare che si possa creare una quantità immensa di energia elettrica. Un po’ come accade nel film Ritorno al Futuro in cui lo scienziato alimenta l’automobile con le bucce di banana. Solo che stavolta è reale.
Questo è talmente vero che il Parlamento britannico sta studiando la possibilità di variare la destinazione degli avanzi di cibo verso un centro più adatto alla funzione. Utilizzando la già nota tecnica della digestione anaerobica infatti si calcola che gli avanzi di cibo finora raccolti in Gran Bretagna sarebbero in grado di produrre una quantità di biogas sufficiente ad alimentare circa 2 milioni e mezzo di abitazioni.
Attualmente questa tecnologia è considerata piuttosto di nicchia ed alimenta nel Paese della Regina 300 mila case. Il provvedimento del Parlamento potrebbe agevolare questa funzione, eliminando gli ostacoli burocratici ed incentivandone lo sfruttamento. Gli autori del rapporto del CentreForum hanno spiegato la situazione attuale con una metafora molto chiara: produrre biogas oggi equivale a cercare di vincere una gara di ciclismo con le mani sui freni.
Gli impianti di digestione anaerobica utilizzano microrganismi per disintegrare il materiale organico in assenza di ossigeno per creare biogas che può essere bruciato per produrre energia rinnovabile o iniettato direttamente nella rete del gas. Il problema è che i pochi che oggi se ne occupano ottengono contratti a breve termine e non riescono a garantirsi approvigionamenti di materie prime per il tempo necessario. Un altro motivo deriva dal fatto che la raccolta differenziata dell’umido non è mai decollata in Gran Bretagna, con l’Inghilterra che ha un tasso di riciclo di appena il 13%. Per questo un intervento delle autorità potrebbe cambiare la storia e risolvere di colpo il problema dei rifiuti e quello dell’approvvigionamento energetico.
[Fonte: The Guardian]
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