Per abbattere le emissioni di anidride carbonica (CO2) le strade sono tante, e sostanzialmente tutte virtuose, salvo specifici casi ed eccezioni. Con lo sfruttamento delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, si strappano quote di produzione attraverso i combustibili fossili; è cosa buona e giusta! Ma anche il taglio degli sprechi e, in generale dei consumi, equivale allo stesso modo abbattere le emissioni e tutelare l’ambiente che ci circonda. Aumentare le rinnovabili, ma anche l’efficienza energetica; è questo, in estrema sintesi, il mix da sfruttare da qui al 2020, anno chiave per capire dove il mondo da questo punto di vista sarà arrivato in ragione degli obiettivi che ogni Paese, compresa l’Italia, s’è posto.
Ma tutto questo basta, o qualche Paese aggirerà il vincolo ed al 2020 si presenterà agli occhi del pianeta impreparato nel raggiungimento degli obiettivi? Ebbene, dai piani alti di Bruxelles sembrano aver fiutato già da parecchio tempo il pericolo, ragion per cui nei giorni scorsi, non a sorpresa, Gunther Oettinger, commissario europeo all’Energia, ha presentato un’importante direttiva con la quale si punta entro il 2020 a raggiungere il 20% di riduzione dei consumi di energia proprio attraverso l’efficienza energetica.
Pur tuttavia, secondo l’Associazione Legambiente, per voce del responsabile del settore Energia, Edoardo Zanchini, serve al riguardo che l’Europa fissi subito in materia di efficienza energetica dei target vincolanti piuttosto che arrivare al 2014 così come la direttiva intenderebbe fare. Per l’Associazione ambientalista la fissazione di un target legalmente vincolante è fondamentale per la salvaguardia del nostro pianeta, e per evitarne il surriscaldamento, in quanto il rischio è elevato che al 2020 l’Europa arrivi a ridurre i consumi energetici non del 20%, ma di appena il 10%. Per Legambiente una percentuale di riduzione del genere, la metà rispetto al previsto, non scongiurerebbe quelli che sono i pericoli legati al surriscaldamento del nostro pianeta.