Le iniziative per inquinare meno vengono sempre prese in considerazione, ma alla fine non sono applicate dappertutto. Alcune città, ma soprattutto alcuni cittadini, si danno molto da fare per ridurre il proprio impatto sull’ambiente, mentre altre fanno talmente poco da peggiorare, anziché migliorare, la propria situazione.
Dal Rapporto Cittalia 2010 emerge una fotografia del nostro Paese molto chiara. La relazione prende in considerazione l’impatto ambientale dei consumi residenziali (elettricità, gas e acqua), della produzione e gestione dei rifiuti solidi urbani e dell’utilizzo del carburante, nel tentativo di capire quali sono le città che si stanno comportando meglio nella riduzione delle emissioni. Da qualunque parte si guardi questa fotografia, emerge più o meno sempre lo stesso risultato: la città che si sta comportando peggio è la Capitale.
Considerando le 15 città metropolitane d’Italia, le quali da sole racchiudono il 16% della popolazione residente ed il 65% delle emissioni nazionali, si nota che la maggior quantità di CO2 procapite avviene proprio a Roma, con 2.406 kg per cittadino, seguita da Torino e Firenze. Com’era facile da prevedere, l’aria più pulita si respira al Sud, anche se questa considerazione può valere solo per la CO2. In quanto ad emissioni, tra le metropoli italiane infatti risulta essere Napoli quella che inquina meno, ma sicuramente se prendessimo in considerazione altri fattori (come le polveri sottili e la qualità dell’aria nel suo complesso), il capoluogo campano non risulterebbe così pulito.
Probabilmente il dato più interessante è quello che valuta la progressione dell’inquinamento dal 2000 al 2009. In questi 9 anni c’è esattamente l’immagine di ogni città, in cui si può vedere se si è comportata bene o male. Qui il dato infatti si ribalta, dato che troviamo quasi tutte le città del Sud che hanno avuto un incremento delle emissioni (tutte ad esclusione proprio di Napoli), con i picchi di Reggio Calabria e Cagliari che registrano rispettivamente un +12,2% e +11,7% di emissioni di CO2, contro un -14,1% della città più virtuosa che si è dimostrata essere Milano.
Nel complesso comunque la situazione può risultare positiva dato che, considerando le 15 aree metropolitane tutte insieme, si può registrare in questi 9 anni una leggera riduzione delle emissioni (-0,3%). Un dato positivo che sicuramente migliorerà in futuro con la diffusione delle tecnologie rinnovabili e dei biocarburanti.
Ma come si produce tutto questo inquinamento domestico? Per la maggior parte la colpa è del gas. Secondo il rapporto più di un terzo delle emissioni (37,7%) si può attribuire al gas naturale, seguito dal trasporto (31,2%) e dall’elettricità (30,8%), mentre solo una piccola parte riguarda i rifiuti.
Infine il rapporto Cittalia 2010 fornisce anche la soluzione al problema. Per ridurre queste emissioni l’ideale sarebbe piantare un numero di alberi corrispondente alla CO2 emessa. Questi corrisponderebbero, ad esempio per un cittadino romano, a 1,50 ettari, quanto due campi di calcio, e se tutti i cittadini della Capitale lo facessero, l’84,9% della città verrebbe coperta dal verde. Una soluzione fantascientifica ma bella da immaginare.