Nelle ultime due decadi il mondo ha aumentato le sue emissioni di gas serra del 49%. Una crescita insostenibile che potrebbe far saltare qualsiasi accordo vincolante sulla loro riduzione. A lanciare l’allarme è un team di ricercatori del Tyndall Centre dell’Università dell’East Anglia, i quali hanno notato come le emissioni provenienti dai combustibili fossili sono cresciute del 5,9% nel 2010 e del 49% dal 1990, l’anno preso in considerazione per tutti i trattati internazionali come il Protocollo di Kyoto.
L’unica nota positiva è che queste emissioni sono aumentate di meno nel periodo 2000-2010 che prima degli anni ’90. Ma purtroppo sempre di crescita si tratta. Ed inoltre si stima che dovrebbero continuare ad aumentare del 3,1% nel 2011. Sempre secondo lo stesso studio, il totale delle emissioni, composto dai fumi dei combustibili fossili, dalla deforestazione, utilizzo del territorio ed altri fattori, ammonterebbe a circa 10 miliardi di tonnellate di carbonio, di cui la metà finiscono nell’atmosfera dove ora hanno raggiunto le 389,6 parti per milione, e per il resto vanno a disperdersi nelle acque o sulla terraferma.
In pratica l’unico anno in cui c’è stato un calo delle emissioni è stato il 2008-2009, ma secondo gli scienziati è dovuto più alla crisi che ha comportato la chiusura di molte fabbriche che agli sforzi per il clima. La ripresa infatti si è avuta perché le aziende che avevano chiuso nei Paesi ricchi hanno esternalizzato le loro attività. Così ci è voluto giusto il tempo di riavviare le fabbriche nei Paesi poveri ed ecco che le emissioni hanno ripreso a crescere.
Secondo il co-autore, dottor Pep Canadell, direttore esecutivo del Global Carbon Project:
La crisi finanziaria globale ha aiutato i Paesi sviluppati a rispettare gli impegni assunti nella produzione di carbonio, come promesso nel protocollo di Kyoto e di Copenaghen, ma il suo impatto è stato di breve durata ed i problemi pre-esistenti rimangono.
Infatti, come conclude la prof. Corinne Le Quéré, direttore del Tyndall Centre for Climate Change Research e docente presso l’University of East Anglia, i Governi si erano impegnati a ridurre le emissioni tanto da mantenere sui due gradi l’innalzamento delle temperature, ma così facendo non riusciranno mai a mantenere la parola.
[Fonte: Sciencedaily]
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