Qualche giorno fa ci siamo occupati di osservare la produzione di energia pulita da un altro punto di vista, non da quello quantitativo, ma dalla disponibilità di rinnovabili pro-capite per ogni nazione. Oggi osserviamo l’altro lato della medaglia, quello dell’inquinamento. Di solito quando si parla dei maggiori emettitori mondiali di gas ad effetto serra, la Cina e gli Stati Uniti sono inevitabilmente al primo posto della lista, ma proprio come per le rinnovabili, queste misurazioni rappresentano quelle dei due Paesi più grandi e popolosi al mondo.
Certo, ridurre la produzione di carbonio tra queste nazioni renderebbe un grandissimo favore all’ambiente, tagliando di parecchio le emissioni nel loro complesso, ma se si vanno a cercare i Paesi che, nel rapporto popolazione/emissioni fanno peggio, il quadro risulta completamente diverso. Il grafico di cui sopra (da questo link sarà possibile vederlo per esteso), mette a confronto le emissioni per nazione e quelle pro capite, a forma di piede per notare l’impronta che ogni Paese lascia sull’ambiente. Andiamo ad analizzare i dati.
Veniamo a scoprire così che delle piccole nazioni insulari semisconosciute, le Isole Vergini americane, sono attualmente responsabili della maggiore impronta media pro-capite di carbonio, anche se in termini quantitativi la produzione di CO2 è relativamente bassa. In quanto ad emissioni nella tabella di sinistra, sono un piccolo puntino blu in confronto agli enormi emettitori (Cina, Usa, Germania, Giappone e India), ma i soli 108 mila abitanti inquinano molto più (singolarmente) del miliardo ed oltre di cinesi.
Secondo Miller-McCune, che per primo ha pubblicato il grafico sul suo blog:
le nazioni in via di sviluppo hanno sostenuto che i Paesi industrializzati abbiano causato il cambiamento climatico e devono sopportare il peso del regolamento di CO2. L’Occidente punta il dito contro la crescita esponenziale di Cina e India come la ragione per cui la regolamentazione delle emissioni di carbonio si deve applicare a tutti. Per fare in modo che i livelli atmosferici di biossido di carbonio si stabilizzino, questa tabella mostra chiaramente che i principali responsabili delle emissioni del mondo – Cina, Stati Uniti, India, Giappone, Russia e Unione Europea, tra gli altri – dovranno ridurre la loro impronta di carbonio. Allo stesso tempo, è chiaro che anche gli altri Paesi più piccoli devono ridurre il loro contributo per abitante per un problema che minaccia tutti.
Dunque quali sono i Paesi che, a seconda della popolazione, inquinano di più? Oltre alle Isole Vergini americane troviamo Gibilterra, Qatar, Singapore, Bahrain, le Antille olandesi ed il Kuwait, mentre tra i Paesi dell’Unione Europea è il Lussemburgo il più inquinante. E l’Italia? Se in termini assoluti la situazione italiana non si può dire molto rosea, ai margini della top 10, molto peggio fa per quanto riguarda l’inquinamento procapite, dato che è tra i primi, tra i Paesi industrializzati, nella lista. Dopo infatti le nazioni già citate che contano poche centinaia di migliaia o pochi milioni di abitanti, ci superano soltanto Stati Uniti, Canada, Olanda e Russia. Il grafico, redatto dallo studio Stanford Kay, non mancherà di far discutere, ma sicuramente propone un ottimo punto di riflessione.
[Fonte: Treehugger]
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