L’Europa può raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi nella riduzione dei gas ad effetto serra soltanto piantando più foreste. E’ quanto emerge da uno studio finlandese che ha scoperto come piantare più alberi potrebbe essere la chiave per ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020. Attualmente infatti, secondo una ricerca americana, le foreste di tutto il mondo riescono ad assorbire il 20% della CO2 dell’intero globo, ma l’Europa ha la capacità di ottenere tale risultato entro i suoi soli confini.
Tra il 1990 e il 2005 l’espansione delle foreste nei 27 Paesi dell’Unione Europea ha assorbito un quantitativo supplementare di 126 milioni di tonnellate di carbonio ogni anno, pari all’11% delle emissioni del Continente. I risultati hanno sorpreso un gruppo di ricercatori dell’Università di Helsinki che, nel 1992, avevano stimato il tasso di aumento di assorbimento di CO2 attraverso l’espansione delle foreste in non più del 5%.
Questo dimostra che le foreste sono state più importanti rispetto al passaggio alle energie rinnovabili nella lotta contro le emissioni di carbonio. Le energie rinnovabili giocano un ruolo chiave, ma non hanno un peso importante quanto le foreste
ha affermato il professor Pekka E. Kauppi che ha guidato la ricerca. I leader dell’UE hanno convenuto l’obiettivo del 20% all’inizio di quest’anno, ma nessuna decisione è stata presa su come le riduzioni dovranno essere divise tra gli Stati membri. I ricercatori, che hanno pubblicato la loro ricerca su Energy Policy, hanno anche aggiunto che per raggiungere l’obiettivo ambizioso, l’Europa ha bisogno di più efficienza energetica, nuove tecnologie e la riduzione dei gas non-CO2 come il metano. Così istituire il carbon credit per l’espansione delle foreste potrebbe risultare decisivo.
Le prestazioni delle foreste come serbatoi di carbonio attualmente vanno dal 10% nei 15 vecchi Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito), al 15% nei 12 nuovi Stati (Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia). Secondo stime approssimative, il loro impatto nel ridurre il carbonio atmosferico potrebbe essere doppio rispetto a quello ottenuto con l’utilizzo delle energie rinnovabili in Europa oggi, anche se tre quarti delle foreste basterebbero soltanto a coprire le emissioni delle auto.
La buona notizia è che gli alberi sono meccanismi estremamente efficienti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. La notizia migliore è che le foreste europee sono fiorenti e in espansione e quindi avranno un ruolo sempre più importante per aiutare l’UE a raggiungere i suoi obiettivi ambientali
ha concluso il Prof. Kauppi.
[Fonte: Telegraph]