Sembrava troppo bello che l’UE riuscisse a fare una legge secondo cui non potevano più essere prodotte auto inquinanti, e che questa legge si diffondesse in tutto il mondo. Prima sono arrivate opposizioni dall’esterno dell’Europa, ed ora anche dall’interno. Ad opporsi a questa legge di civiltà è il governo britannico secondo cui è troppo restrittiva una legge che obbliga le case automobilistiche a realizzare, entro il 2025, delle automobili che non superino i 70 grammi di CO2 per chilometro percorso.
Secondo Fiona Hall, parlamentare europea liberal-democratica, ci vuole più tempo per le case automobilistiche per adattarsi a regole così stringenti, e per questo vuole eliminare questa soglia. L’onorevole Hall arriva forse un po’ tardi sull’argomento dato che è risultato evidente come le case produttrici, seppur tra le proteste, si stiano già attrezzando per rispettare il primo parametro, quello della soglia dei 130 grammi di CO2 per chilometro entro il 2015. E con la tecnologia automobilistica che galoppa, nel 2025 l’obiettivo dovrebbe essere alla portata.
Ad ogni modo il governo britannico ha colto al volo l’obiezione di Fiona Hall e c’è già chi ha proposto, come Norman Baker, di spostare l’obiettivo del 2015 al 2020, e di conseguenza far scalare quello del 2020 (90 g/km) al 2025, mentre solo successivamente si sarebbe preso in considerazione un ulteriore scalino a 70 grammi o giù di lì.
E’ importante trovare il giusto equilibrio sostenendo ambiziosi obiettivi, garantendo al tempo stesso di non ostacolare la crescita del settore e la competitività ed incentivare gli investimenti per continuare [a realizzare] tecnologie per i veicoli a basse emissioni nella UE dopo il 2020 […] Vorremmo prendere in considerazione solo gli obiettivi specifici a seguito di un riesame della Commissione e la valutazione degli impatti al fine di garantire che i livelli dei target siano ambiziosi ma realistici e sulla base di prove solide
ha chiesto il Dipartimento dei Trasporti. Immediate, e scontate, le proteste degli ambientalisti. Tra i più attivi è Greenpeace che cerca di portare dal suo lato i consumatori, affermando che se si seguissero le indicazioni della legge europea, nel 2025 il risparmio in termini monetari per gli automobilisti ammonterebbe ad oltre 500 euro all’anno in carburante. La prossima mossa sarà cercare di ritrattare la legge nel Parlamento Europeo, e speriamo che non gli venga data vinta.
[Fonte: the Guardian]
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