Addio limiti alle emissioni in Europa. Angela Merkel, probabilmente a causa di una mossa elettorale visto che in Germania si voterà in autunno, ha deciso che per difendere il settore trainante dell’economia tedesca, quello automobilistico, è disponibile a far saltare qualsiasi accordo per limitare le emissioni. L’Ue aveva deciso già da un anno alcuni limiti da imporre ai produttori di automobili per migliorare l’efficienza energetica dei veicoli a partire dal 2015. Ma il poco tempo a disposizione ed i limiti troppo stringenti hanno sollevato non poche polemiche.
Prima a protestare sono stati i produttori extra-UE che avrebbero dovuto fare due tipi di auto, uno per il mercato europeo ed uno per gli altri, poi si sono aggiunti i produttori europei, e adesso anche i politici stessi che questi limiti li avevano approvati. E non fa niente se questa norma avrebbe favorito prima di tutto i cittadini che, secondo i calcoli iniziali, avrebbero risparmiato mediamente 500 euro a testa in carburante grazie alla maggiore efficienza dei veicoli. Bmw, Volkswagen, Mercedes, Audi e le altre grandi case automobilistiche tedesche sono più importanti di centinaia di milioni di europei, e quindi i limiti verranno aboliti.
La decisione è arrivata nei giorni scorsi, ma è stata resa nota solo di recente. A quanto pare la legge sarebbe dovuta essere presente nell’elenco dei provvedimenti approvati giovedì scorso nel Consiglio Europeo, ma prima che si tenesse la riunione è bastata una telefonata di Angela Merkel per far eliminare questo provvedimento dalla lista, e quindi di fatto abolirlo. Ricordiamo che il limite alle emissioni previsto sarebbe dovuto essere di 120 grammi di CO2 per chilometro percorso entro il 2015 e 95 g/km entro il 2020.
Questo nuovo ritardo significa che Merkel può preparare un altro assalto ai progetti delle norme sulla CO2 per cui abbiamo combattuto – e continuare a far inquinare le auto più a lungo. Eppure noi tutti sappiamo che le case automobilistiche sono in grado di innovare per raggiungere questi obiettivi, come VW ha già dimostrato.
Questo è stato il commento di Greenpeace alla notizia, dopo che mezzo mondo ambientalista ed i politici di opposizione alla Merkel sono insorti contro questo provvedimento. Ancora una volta la Germania decide per tutta l’Europa.
Fonte: the Guardian
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