Negli ultimi quarant’anni nel mondo i danni provocati dai disastri ambientali sono aumentati di 20 volte. Soltanto negli ultimi 20 i gas serra nell’atmosfera sono aumentati del 48%. E’ solo un caso o c’è una correlazione? Gli scienziati e persino gli assicuratori sono d’accordo sulla seconda ipotesi. E’ quanto emerso ieri al meeting di Rio+20, dove i personaggi della società civile si sono mostrati molto più attenti e preparati dei potenti della Terra. E questa non è certamente una novità.
Secondo gli ultimi dati elaborati della EIA e da altre organizzazioni nazionali e transnazionali, dall’ultima volta che c’è stato un meeting a Rio de Janeiro, nel lontano 1992, le emissioni non solo non sono diminuite come veniva richiesto in quella sede, ma sono aumentate del 48%. Negli Stati Uniti ad esempio soltanto nell’anno 2011 sono aumentate del 6,7% rispetto all’anno precedente. Il motivo? Come sempre è legato all’utilizzo dei combustibili fossili. Tutti i tipi di combustione di fossili hanno infatti creato circa il 96% delle emissioni degli States, il che fa capire che è lì che bisogna andare ad agire.
Di questo passo l’incremento dei 2 gradi entro il 2050 sarà un’utopia, ed invece sarà molto di più. Ma cosa comporterà tutto questo? Secondo la relazione della compagnia assicurativa Allianz, i danni relativi all’innalzamento del livello degli oceani sulle città costiere costeranno agli Stati Uniti qualcosa come 7 mila miliardi di dollari. Inoltre tutto ciò attesta che la diminuzione dei dati delle emissioni negli anni 2008 e successivi era legata alla crisi economica che aveva portato alla chiusura delle fabbriche, e non a metodi più ecologici di produzione. A questo dato si aggiunge anche il fatto che la Cina ha superato gli Stati Uniti in quanto ad emissioni ed essendo un mercato in forte crescita, continua ad aprire aziende che sono alimentate per la gran parte dal carbone, il più inquinante tra i combustibili fossili. Giusto per dare un dato, rispetto al 1992 le emissioni della Cina sono aumentate del 240%. Oggi il colosso asiatico è responsabile da solo di un quarto delle emissioni totali del pianeta. E poi ci si chiede perché la Cina non aderisca mai ai trattati internazionali per la riduzione dell’inquinamento.
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