Più di 20.000 vite all’anno potrebbero essere salvate se le grandi regioni industriali tagliassero le loro emissioni di gas di solo un quinto. E il mondo intero ne trarrebbe vantaggio: molte vittime dell’inquinamento da ozono devono la loro morte all’inquinamento “straniero”.
Anche se un alto contenuto di ozono nell’atmosfera è di vitale importanza per la nostra sopravvivenza, la protezione dalle radiazioni UV dannose, a livello del suolo, è molto dannosa ed è stata legata a problemi respiratori, attacchi di cuore e perfino al cancro. Per esaminare il suo effetto sulla salute umana, Susan Anenberg della University of North Carolina, a Chapel Hill, e i suoi colleghi hanno utilizzato simulazioni al computer per stimare la quantità di ozono che ogni persona respira in Nord America, nell’Unione Europea, e nel Sud-Est asiatico, e per capire cosa accadrebbe se ogni regione riducesse le sue emissioni di un quinto.
Essi hanno scoperto che circa 21.800 decessi sono legati all’ozono ogni anno solo nell’emisfero settentrionale. Ma la sorpresa più grande è stato il numero di decessi per inquinamento da ozono imputato ad una singola regione che inquina tanto come il Nord America: fino al 76% delle vittime potrebbero essere salvate tagliando le emissioni. Spiega Anenberg che:
Rispetto alle altre regioni, la riduzione delle emissioni in Nord America potrebbe salvare la maggior parte delle vite anche all’estero.
Dallo studio è emerso che la riduzione delle emissioni in Nord America potrebbe salvare la vita a più persone rispetto a quello che potrebbe fare l’UE. Anenberg auspica che i risultati degli Stati Uniti spingano i responsabili politici a rendere più stringenti i tagli alle emissioni di ozono del Paese. L’Unione europea è la regione dove la maggior parte delle persone muoiono a causa dell’inquinamento da ozono “straniero”, perché molte delle emissioni, soprattutto del Nord America, arrivano in questo Continente.
Se tutte e quattro le regioni riducessero le emissioni di un quinto, oltre il 50% dei decessi sarebbero evitati. In Asia del Sud l’inquinamento da ozono uccide la maggior parte delle persone, circa il 90% delle morti avvengono per l’inquinamento locale. Anenberg afferma che la riduzione delle emissioni del solo 20% nella regione potrebbe salvare circa 7.600 vite all’anno. Questi dati dimostrano che la riduzione delle emissioni non è soltanto un fenomeno locale, ma mondiale, e che si dovrebbero trovare accordi per fare in modo che non una, ma tutte le regioni del mondo, taglino contemporaneamente le proprie emissioni.
Fonte: [Newscientist]