Barack Obama ha sempre fatto dell’ambientalismo uno dei suoi punti di forza, non fosse altro perché tra i vari candidati che si sono succeduti in questi anni era l’unico che ne parlava. Nei suoi primi 4 anni ha fatto cose buone e meno buone, ed al momento dell’annuncio dell’elezione la sua frase che passerà alla storia “il meglio deve ancora arrivare” ci fa prospettare grossi cambiamenti. Sì ma quali saranno? Vediamo cosa ha promesso.
L’unica cosa certa è che non farà danni, nel senso che il suo rivale Romney aveva annunciato il taglio dei sussidi a tutte le aziende che si occupano di rinnovabili, mentre lui certamente non lo seguirà, ma anzi, come minimo lascerà invariati gli attuali aiuti. Non farà danni nella politica energetica dato che continuerà ad investire nelle rinnovabili, purtroppo affiancate al maggiore sfruttamento delle riserve di petrolio e gas naturale degli USA (in modo meno selvaggio di come voleva fare Romney), con conseguenze di certo non positive sull’ambiente.
Questo secondo mandato comunque dovrebbe vedere maggiore impegno sui temi ambientali per due motivi: 1- nel primo il più grande obiettivo di Obama era la riforma sanitaria che gli legava le mani, ed ora che è già stata compiuta ha meno vincoli; 2- l’uragano Sandy ha riportato in auge il tema dei cambiamenti climatici e lui stesso ha ammesso un collegamento tra i due fenomeni. Per questo agirà sulla riduzione dei mutamenti del clima per evitare altri disastri come Sandy e sulla politica di risparmio energetico per ridurre le emissioni.
E se dovesse dimenticarsi qualcuno dei suoi impegni sull’ambiente, senza dubbio le associazioni non mancheranno di ricordarglielo. 350.org ha già organizzato una manifestazione di protesta contro il provvedimento più anti-ambientale preso da Obama nel suo primo mandato, quando ha inaugurato il Keystone XL, il più grande oleodotto d’America, considerato una pugnalata nel cuore dell’ambiente. Sappiamo quanto il Presidente ci tenga a farsi benvolere dall’opinione pubblica, e siccome su questo punto non torna indietro, sicuramente attuerà altre politiche di tutela ambientale per compensare. Come dicevamo tempo fa, l’America era chiamata a scegliere tra il peggio ed il meno peggio. Hanno scelto il meno peggio.
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