Elezioni, Legambiente punta il dito contro le grandi opere di Berlusconi promesse nel 2001 e poi tentate con la Legge Obiettivo: realizzate solo il 9%, ma continuano a costarci care: 1,5 miliardi buttati, da quando sono state proposte.
Elezioni alle porte, Legambiente vuole ricordare a tutti cosa ne è stato dei propositi di realizzare grandi opere sul territorio nel nostro recente passato e lo fa puntando il dito contro quelle promesse da Silvio Berlusconi nel 2001 e poi tentate di realizzare con la Legge Obiettivo: solo il 9%, 17 su 192 promesse, sono state realizzate. Ma quelle promesse ci sono costate care: la bellezza di 1 miliardo e mezzo di euro. Gli ambientalisti ci spiegano perché continuiamo a pagarne il prezzo ancora oggi:
La bulimia di opere, grandi e piccole, ma tutte definite strategiche è stata tale in questi anni da aver fatto lievitare l’elenco fino a 192 infrastrutture tra strade, autostrade, linee ferroviarie, porti, aeroporti. […] Dal 2001 ad oggi, di questo elenco di opere solo il 9% è stato realizzato (17 su 192) ma per tutte le altre l’iter va avanti e quindi continuano le spese, malgrado in molti casi sia assolutamente evidente che non potranno mai essere realizzate.
E, puntualizza l’associazione, con il Decreto Sviluppo approvato a dicembre da Passera troviamo l’inserimento di nuove risorse per le grandi opere dall’incerta sostenibilità economica per il nostro paese. Ma Legambiente non si limita a criticare: l’obiettivo dell’associazione è far comprendere come soldi mal spesi possano essere invece utilizzati a fini assai migliori: anziché finanziare il passante autostradale di Mestre si sarebbero potuti comprare, infatti, 100 treni ad alta capienza per i pendolari, a vantaggio dei cittadini, dell’ambiente, e dell’economia stessa.
Legambiente quindi ricorda gli errori del passato e propone invece, per il futuro, investimenti sulla mobilità sostenibile in città, crescita dei servizi ferroviari per pendolari, riduzione delle merci su gomma a favore di spostamenti ferroviari e marittimi, la creazione di una Authority per il settore dei trasporti. E naturalmente si potrebbe continuare. Ancora un annuncio quindi che si aggiunge ai tanti già inviati dalle associazioni ambientaliste: occorre dare maggiore rilevanza alle questioni ambientali, a maggior ragione quando queste vanno a braccetto con una riduzione di sprechi e quindi a favore dell’economia stessa.
Photo Credits | Tom [Luckytom] su Flickr