Slow Food Italia ha di recente pubblicato un documento con le proprie proposte di politica alimentare in vista delle elezioni che si terranno a febbraio 2013. Dal recupero dei suoli agricoli in stato di abbandono al no alle coltivazioni geneticamente modificate passando per la tutela delle risorse idriche e molto altro ancora.
L’associazione Slow Food presenta le proprie proposte di politica alimentare a circa un mese dalle prossime elezioni. Tante le idee e le proposte che Slow Food vorrebbe veder discusse dal prossimo governo. Come ha spiegato il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese
Sono questi i problemi con cui ci confrontiamo tutti i giorni e di cui, a nostro avviso, è necessario discutere. Quando parliamo di politiche alimentari intendiamo misure e azioni condivise che coinvolgano ambiente, agricoltura, educazione, salute, giustizia e beni culturali, senza confini tra le diverse discipline.
Vediamo quindi più da vicino quali sono le tematiche che Slow Food vorrebbe vedere al centro di un dibattito: si comincia dalla protezione del territorio con connesso recupero di terreni agricoli abbandonati, un argomento di indubbia importanza, collegato anche alla lotta alla cementificazione e quindi ai rischi idrogeologici nel nostro paese.
Altro punto fondamentale per Slow Food è la tutela della legalità nella produzione degli alimenti: lotta dura al caporalato e alla criminalità organizzata, così come alle pericolose e purtroppo sempre molto diffuse sofisticazioni alimentari. Slow Food parla poi di sostegno a una Pac che spinga sull’ecosostenibilità e il finanziamento dei giovani agricoltori, di salvaguardia delle risorse idriche italiane, tema per il quale propone la realizzazione di un’autentica gestione pubblica e partecipativa.
E ancora, due altri temi fittamente interrelati: da una parte la protezione della biodiversità nel campo delle sementi e la protezione della proprietà intellettuale delle comunità che le hanno, in lunghi lassi di tempo, generate, dall’altra la richiesta di una bocciatura definitiva alla possibilità di coltivazioni geneticamente modificate nel nostro paese.
Photo Credits | chilebeans su Flickr
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