Vediamo oggi qual è il programma ambientale del candidato premier Silvio Berlusconi che continua a perdere consensi di settimana in settimana sui Social: su Twitter in soli 7 giorni ha perso 4.656 follower a differenza degli altri candidati che aumentano sensibilmente i loro possibili elettori.
Se di ambiente si parlava, anche se poco, nelle liste elettorali dei candidati del centro-sinistra, termini come “ambiente”, “ecologia”, “rinnovabili” appaiono ben poco e in modo molto generico nella lista del candidato premier Silvio Berlusconi. Eppure l’elenco dei partiti del Centro-Destra è molto fitto: Popolo delle Libertà, Lega Nord, Intesa popolare, Grande Sud, La Destra, Lista del Popolo, Movimento per le Autonomie, Moderati in Rivoluzione, Liberi da Equitalia, Partito dei Pensionati, Rinascimento italiano, Basta tasse, Fratelli d’Italia.
Di tematiche ambientali si parla in relazione alla voce energia e Green economy, vediamo in quali termini. Il candidato premier promette maggiori investimenti per le energie rinnovabili e per le nuove tecnologie finalizzate alla riduzione dei consumi energetici, minore tassazione per il costo dell’energia e miglioramento delle reti di trasmissione di energia elettrica. Ancor più generico è il programma sulla Green economy che promette un nuovo piano per il riassetto idrogeologico del Paese; la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare “da realizzare attraverso benefici fiscali e finanziamenti agevolati” ma si promettono allo stesso tempo nuove costruzioni per edilizia popolare e convenzionata; la valorizzazione del sistema dei Parchi e delle aree protette; lo sviluppo delle città intelligenti o smart cities. Puntare in sostanza su eco-innovazione, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti e mobilità sostenibile.
Un capitolo a parte viene dato anche alla tutela degli animali da compagnia, per i quali si promettono sgravi fiscali e misure contro gli abbandoni. A questi punti vanno ad aggiungersi quelli espressi dalla Lega Nord che hanno tuttavia un valore più locale. Questi si possono sintetizzare in investimenti per le infrastrutture, per l’ambiente, per la competitività territoriale, nella difesa dell’agricoltura padana e della caccia.
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