Elezioni 2013: qual è il programma ambientale di Fare per fermare il declino di Oscar Giannino? Abbiamo esaminato il programma della lista per sottoporvi gli argomenti affrontati dal gruppo capitanato Giannino e riflettere sull’importanza che viene loro concessa.
Elezioni 2013, Oscar Giannino e la sua lista Fare per fermare il declino propongono un programma ambientale non troppo striminzito, che in questo articolo vogliamo esaminare da vicino. Vogliamo tuttavia partire non dal programma ambientale della lista ma dai suoi propositi per l’agricoltura. Nel programma di Fare per fermare il declino sono riportati alcuni propositi, infatti, che potremmo non suonare molto bene a molti ambientalisti (non a tutti, va da sé). Se troviamo decise affermazioni riguardo a incentivi all’agricoltura nel suo complesso, al contempo troviamo scritto:
Non si può continuare a negare, alle imprese agricole italiane, il diritto di avvalersi delle tecnologie che migliorano le rese unitarie o garantiscono rese analoghe con minori imputs produttivi. Il bando all’uso delle varietà geneticamente modificate iscritte al catalogo comune europeo, per le quali nessuna evidenza scientifica ha mai dimostrato pericoli per la salute umana e per l’ambiente, deve essere rimosso.
Mentre l’UE blocca le nuove colture OGM in attesa di nuovi studi, la lista di Giannino quindi spinge per le nuove varietà geneticamente modificate e per rimuovere eventuali blocchi sulle tecnologie agricole che potrebbero migliorare la redditività delle colture. La considerazione riservata dalla lista all’agricoltura biologica appare minima, tanto che nell’approfondimento sull’agricoltura non viene mai citata. Si parla di strumenti di ricerca per recuperare varietà tradizionali italiane ma poco più.
Passando all’approfondimento sull’ambiente del programma della lista Fare per fermare il declino, saltiamo i propositi generali per passare alle “proposte programmatiche sulle questioni ambientali”. Per quanto riguarda i rifiuti c’è molta chiarezza: via la tassa sui rifiuti in favore di una tariffa sui servizi in un mercato competitivo con maggiore apertura verso tutti gli operatori che possono garantire tracciabilità e rispetto dei criteri UE. E ancora: maggiore vigilanza, pene più severe, investimenti per una filiera più efficiente. Punti interessanti anche per l’urbanistica, con detrazioni per i lavori di riqualificazione e impegno nei confronti delle opere urbane che migliorano la qualità della vita, oltre a un buon proposito per diminuire la discrezionalità amministrativa per il rilascio dei permessi in merito a impatto ambientale e paesaggistico degli edifici.
Troviamo poi propositi di semplificazione burocratica per le opere di importanza ambientale e standard fissati ex ante per provare lo svolgimento delle corrette procedure di salvaguardia ambientale dei grandi edifici e delle grandi industrie, più la volontà di bilanciare gli oneri fiscali proporzionandoli all’impatto ambientale. Si parla poi di nuove leggi per la gestione dei parchi e di coinvolgimento di associazioni e privati per la gestione delle aree protette e delle risorse naturali.
Tuttavia, a parte ciò che effettivamente non viene trattato nelle proposte programmatiche sulle questioni ambientali, vi sono anche dei punti su cui si tende a parlare in maniera sorprendentemente generica. Per l’acqua si parla di gare trasparenti per la gestione dei servizi e poco più, per l’Europa e le relazioni internazionali non si potrebbe essere più generici:
sui tavoli internazionali occorre lavorare affinché gli accordi e i trattati siano utili a fissare standard comuni di tutela dei diritti dei cittadini a vivere in un ambiente più salubre, sulla base di analisi condivise dei costi e dei benefici
Si legge poi che la riduzione attuale dei consumi energetici dipende più che altro da un calo di produzione industriale e che
L’efficienza energetica è un’altra cosa: significa produrre di più inquinando meno, grazie a tecnologie più pulite. È questo l’obiettivo che l’Europa dovrebbe perseguire.
Non proprio il massimo come “proposta programmatica”. Insomma il programma ambientale della lista di Oscar Giannino Fare per fermare il declino presenta diversi buchi: dall’agricoltura biologica alle questioni internazionali, dalle grandi opere alla mobilità. Inoltre sulle nuove fonti di energia siamo lontani dall’approfondito programma, per fare un esempio, del Movimento 5 Stelle. Ambiente nella lista Fare per fermare il declino: a nostro parere luci, ombre e alcune proposte molto (troppo) generiche.
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Stefano 31 Gennaio 2013 il 6:27 pm
Diciamo che a parte usare due volte la parola ambiente, c’é poco di ambientalista in questo programma scritto da aridi economisti bocconiani e neoliberisti